ELRIM, Incumbent Solitude
Del progetto in solitaria Elrim si sa poco o nulla, solo che è portato avanti da Devyn Batchelder ed accompagnato da artwork che si rifanno all’immaginario medievale, legato in particolare alla personificazione della morte sotto forma di scheletri tornati in vita, con le cinque tracce che seguono questa totentanz attraverso paesaggi dark-ambient minimali e, a tratti, onirici. Al solito, quando si ha a che fare con simili approcci, tutto sta nella capacità di evocare immagini e atmosfere, cosa che al progetto Elrim riesce, anche a fronte del taglio old-school che il tutto assume, a cavallo tra vecchia scuola CMI e numi tutelari del genere, con un’evidente impronta scandinava nella costruzione delle cinque composizioni. L’utilizzo di strati sonori che vanno a donare profondità e un’evidente passione per le ambientazioni tetre/orrorifiche, permette a questo Incumbent Solitude di creare una sorta di soundtrack dal forte potere evocativo e di imprimere al progetto un suo tema unificante, se non di certo inusitato, per lo meno ficcante e a fuoco, il che rivela anche la capacità di mantenere sempre ben presente la rotta e di non farsi prendere troppo la mano dalla voglia di sperimentare contaminazioni ardite. Si potrebbe tranquillamente parlare di un lavoro di genere e dal taglio retrò, ma il risultato colpisce il segno e vale un giro di giostra. Vedremo come evolverà il percorso e se si apriranno nuove prospettive capaci di ampliarne la portata. Per ora tutto bene.