ELLI DE MON, Countin’ The Blues
Countin’ The Blues, nuovo disco di Elli De Mon, prende le mosse dal libro che la cantante e polistrumentista ha scritto sulle donne che hanno fatto la storia del genere negli anni Venti (2020, Arcana Edizioni), offrendo all’ascoltatore un’ideale colonna sonora con brani di Ma Raney, Bessie Smith, Elizabeth Cotten e le altre protagoniste del suo racconto. Semplice? In realtà, si direbbe tutto il contrario, perché per la sua prima uscita su Area Pirata, Elli De Mon ha scelto di non attenersi alle versioni originali, ma di reinterpretarle secondo il suo stile sfaccettato, di volta in volta sporcandole con un piglio punk (cfr. “Downhearted Blues”) o donando loro una nuova veste con l’utilizzo di lapsteel, sitar, organo, dilruba, oltre a chitarra e batteria. Ovviamente tutto suonato in prima persona e senza aiuti esterni, esclusa l’unica guest Giusi Pesenti, ai cucchiai su “Wayward Girl Blues”.
Il trattamento subito dai brani fa di questo Countin’ The Blues un lavoro che esula dallo stretto giro degli esperti e appassionati proprio perché riesce a donare una seconda vita ad alcuni classici e vari episodi meno conosciuti della tradizione, attualizzandoli con un tocco personale pur senza mancare mai di rispetto e ammirazione per le autrici/interpreti originali. Non era un’operazione semplice né, tantomeno, esente da rischi eppure Elli ha dalla sua un’esperienza decennale e questo è il suo sesto album; un percorso che a quanto pare si è dimostrato fondamentale per costruire il necessario bagaglio di conoscenze e la dimestichezza con la materia per osare aggiungere la sua firma agli arrangiamenti tanto convincenti quanto mai fuori fuoco.
Ancora una volta, nelle note di copertina, troviamo il nome di Tommaso Mantelli, che ha aiutato l’artista a fotografare su disco le sue intuizioni e a far girare il tutto come si deve. Si tratta, va da sé, di un viaggio in note che racconta storie di blues e pertanto in qualche modo fedele alle basi di quel linguaggio con cui gioca e flirta durante tutta la sua durata, ma è anche un lavoro che prende più di una volta di sorpresa e mischia piacevolmente le carte in tavola.