EGERIA, Nitra
Ci occupiamo in ritardo di questo lavoro uscito ormai alla fine dello scorso anno, eppure meritevole di trovare spazio sulle nostre pagine grazie a una miscela di linguaggi a noi cari come sludge, death, doom e hardcore. Di ciascun genere la formazione prende in prestito gli elementi più oscuri e morbosi per dare vita a una proposta che viaggia tra cadenze lugubri e velocizzazioni ai limiti del death’n’roll, a trascinare l’ascoltatore in una giostra emotiva che evidenzia l’ampio spettro in cui i fiorentini (guarda caso ancora la capitale del male) sanno muoversi. Composto dalle tracce contenute in un precedente split, cui si vanno ad aggiungere nuove registrazioni, Nitra contiene anche due cover: la formazione si confronta con due pesi massimi del proprio immaginario di riferimento, Entombed e Iron Monkey, così da definire ulteriormente le coordinate entro cui ci si muove. Nonostante il percorso appaia ancora aperto a differenti sviluppi, il lavoro ci mostra una band determinata e sicura di sé, con alcune idee interessanti e soprattutto una padronanza della materia ben evidente lungo le dieci tracce qui proposte, compreso il confronto con due nomi storici che ben avrebbero potuto intimorirla e portarla fuori strada. A questo punto, è forte la curiosità di capire quale componente andrà a prendere il sopravvento nel prossimo futuro e verso quali lidi gli Egeria dirigeranno il loro songwriting, ciò che è certo è che le carte in mano ce le hanno, tanto che Nitra si guadagna più giri sul lettore e alcuni titoli non mancano di entrare in mente sin dai primi ascolti, soprattutto quando si preme sull’acceleratore e affiora la componente più sfrontata e rissaiola.
Ora è tempo di mettere a regime il motore e bilanciare le varie componenti per affondare il colpo e reclamare il proprio posto nel senato cittadino. Noi li aspettiamo al varco e nel frattempo ci godiamo questo primo album.