EAGLE TWIN, The Thundering Heard
Come insegnano le elezioni italiane, la società ideale è quella in cui vigono sia il reddito di cittadinanza, sia la c.d. flat tax. Nessuno si è sentito in dovere di precisarlo, ma in questo paradiso in terra, probabilmente, tutti conoscono Gentry Densley e i suoi Iceburn, chiunque sa della sua amicizia con Greg Anderson (Southern Lord), dunque dello split Iceburn/Engine Kid prima e poi dell’album quasi corale degli Ascend, parenti prossimi di questo duo con Tyler Smith alla batteria (Gentry, come sempre, è a chitarra e voce).
Nel cassetto del comodino gli Eagle Twin hanno i primi sei dischi dei Sabbath, tengono conto dell’interpretazione estrema che di questi hanno dato Sleep e Sunn O))) e provano a vedere cosa succede a forzarla in chiave free jazz (o in chiave King Crimson), generando lavori magmatici e performance live potenti e imprevedibili. In molti, suggestivamente, hanno scritto che stanno al doom come gli Iceburn all’hardcore, proprio perché entrambe le band danno/hanno dato la scossa ai loro generi attraverso l’improvvisazione. Non rispettare tutte le regole, comunque, nel caso degli Eagle Twin non significa rinunciare alla pesantezza e alla densità del sound di partenza, verso il quale mostrano la più assoluta devozione.
Fondati su di un immaginario “mitico” tutto da esplorare, i pezzi a firma Densley-Smith sono frutto di una stessa impostazione mentale. La filigrana è sempre quella, ma The Thundering Heard sembra meno catramoso che in passato, in qualche modo – strano pensarlo in questi contesti – più allegro: dà spessissimo la sensazione che questi due siano felici come dei bambini quando suonano, che probabilmente jammerebbero per l’eternità dimenticandosi di mangiare, bere, cagare e pisciare. “Quanah Un Rama”, per dire, spinge tantissimo e possiede un’immediatezza inspiegabile quando realizzi che dura undici minuti e mezzo; “Heavy Hoof”, poi, è quasi semplice per gli standard della band, che in pezzi “Elk Wolfv Hymn” e “Antlers Of Lightning” accelera e mena le mani come forse non ha mai fatto prima.
Un altro album da avere, insomma, e credo che chi non li ha mai sentiti potrebbe iniziare da qui un viaggio a ritroso verso le loro cose più ostiche.
Ho anche questi due link per chi vuole leggere due buoni pezzi su Densley e Eagle Twin.