DROID, Terrestrial Mutations
Non si può ancora parlare di una e vera propria moda, eppure di qua e di là stanno spuntando – se non come funghi almeno come stelle alpine – gruppi thrash a tema fantascientifico e dalla forte ispirazione voivodiana. A dire il vero i Droid, con il precedente ep Disconnected, veleggiavano per mari e lagune più genericamente thrash metal, ma con questo disco hanno deciso di cambiare in parte la rotta musicale e di conseguenza anche quella grafica e concettuale: nuovo logo, copertina e testi incentrati sulla fantascienza e debiti musicali coi Voivod del periodo Killing Technology/Dimension Hatross. Qualcuno potrà accusarli di essere derivativi, ma alla fine il trend ancora non esiste, sono canadesi anche loro (anche se dell’Ontario e non del Quebec) e, soprattutto, ogni elemento è al posto giusto e il tutto è davvero ben realizzato, così mi sento di andarci giù con mano gioiosamente leggera.
I Droid sanno suonare, sanno costruire i pezzi e sanno dosare l’energia per renderli coinvolgenti. Non posso che ammettere che mi sono goduto il disco alla grande. E non dimentichiamo che la Nightbreaker Productions di Torino è stata la prima etichetta a credere in loro, stampando il precedente ep e la versione cd di questo brillante Terrestrial Mutations.