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DREAMSCAPE, La-Di-Da Recordings

la-di-da recordings

Dal fondo del mare la chicagoana Kranky ripesca e assembla questa manciata di pezzi (in precedenza erano un 7’’ e due ep) di un dimenticato trio bristoliano. Siamo agli inizi dei Novanta e Cocteau Twins et similia hanno da tempo conquistato i cuori dei più sensibili fruitori di musiche eteree, ma non per questo meno dense di significato. La vaga leggerezza degli Ottanta si sta perdendo nelle nebbie di questo ennesimo, nuovo melting pot creatosi nel passaggio tra due decenni, che reitera con chiarezza d’intenti la lezione spectoriana e la base di tutto: i Velvet Underground. I Dreamscape, infatti, prendono alcune di queste formule appena elencate e ne fanno qualcosa di proprio.

“Greater Than God” ha un attacco degno dei migliori Thin White Rope, ma feriti da un improvviso clash con i Cowboy Junkies più inquieti. La voce di Rebecca Rawlings è docile, ma anche decisa quando occorre (la metronomica “Soft Fists”). Nell’insieme, in questi recordings c’è una miscela perfetta tra un cantato limpido come acqua di sorgente e sei corde e drum machines mai invadenti, eppure protagoniste nel bene e nel male di questi piccoli oggetti pop (da segnalare gli interessanti detriti shoegaze della conclusiva “No More But Thought”) rimasti nascosti per tanto tempo. Pezzi semplici, insomma, che aggiungono solo un piccolo tassello alla complessa storia delle musiche più underground di un paese (la Gran Bretagna) che stava cambiando pelle, anche se ciò non toglie che sia giusto far notare come i Dreamscape, dal loro piccolo cantuccio, abbiano contribuito a far crescere un movimento – e un suono – che nomi importanti come i connazionali Flying Saucer Attack e (successivamente) i Third Eye Foundation di Matt Elliott avrebbero estremizzato e dilatato fino all’inverosimile. Le orecchie più attente, comunque, se ne erano accorte subito. Fate un passo indietro nel tempo e andate a studiarvi quella cosa ormai storica chiamata post-rock, avrete sicuramente le idee un po’ più chiare.

Tracklist

01. Separate Sense
02. Greater Than God
03. Finally Through
04. Soft Fists
05. So Far From Belief
06. Cradle
07. Nine Times To Die
08. Dreamsleep Eternal
09. No More But Thought