DRAANE, Closer
Draane di Andrea Tremolada è progetto e disco intrigante: parte da un’idea di musica pop-rock che però lascia trasparire lati oscuri e misterici: spiriti byrniani, sentori fra i Depeche Mode e un’elettronica calibrata creano le basi per un album, Closer, che potrebbe risvegliare più ricordi in più di qualcuno. La cosa importante di Draane, però, è che ha i pezzi, prendete una “Precious” che non sarebbe follia immaginare in un’airplay di alta risonanza. Il disco denota una cura certosina per la costruzione e gli arrangiamenti, lancia strali di pop tremolante senza essere ruffiano e si fissa nella testa. Due dei brani, “The Sunlight In Your Hair” e la già citata “Precious”, sono prodotti da Kyle Misko, compositore ed arrangiatore ucraino che li lucida in maniera pressoché perfetta: rotondi, centrati, ispirati, i migliori del disco. Ma Draane è anche un chitarrista emotivo che riesce a portarci sulla cresta di un’onda con “Seconds” seguendo lidi più cheti. Alternanze piene e vuote che ci riportano in un riflusso alternativo nella poco riuscita “I Will Wade Out”. Prima della fine, però, c’è un guizzo: l’eterea “Remove The Water From The Bottom Of The Ocean”, in compagnia di Paola Bianchi aka Femina Faber, apre nuove porte per un futuro che, scegliendo i vivi giusti (e Draane ha dimostrato con le sue peculiari collaborazioni di sapere esattamente quali siano), potrà portare ad un gioiello.