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Dool in Italia, il 26 aprile a Trieste e il 27 a Milano

Dool, foto di David Fitt

Anche noi ci siamo occupati dei Dool. La band passerà in Italia: sabato 26 aprile a Prosecco (TS) e domenica 27 al Legend di Milano. Qui e qui gli eventi su Facebook, così capite come procurarvi i biglietti. Noi abbiamo contattato i fuoriclasse di Doomstar, booking del gruppo, e abbiamo sezionato un po’ la loro bio e sfruttato i loro ritagli stampa per condire un po’ questa notizia.

Panta rei. Tutto scorre, niente rimane mai uguale. La vita stessa è in uno stato costante di cambiamento. Cambiamento personale, cambiamento fisico, cambiamento psicologico, il mondo in continua evoluzione intorno a noi. Come ci influenza tutto questo? E come possiamo continuare a essere noi stessi in un mondo così incredibilmente esigente e aggressivo con tutti i suoi input? Dobbiamo essere fluidi come l’acqua per navigare attraverso questo oceano di possibilità e incertezze e fare pace con il caos e l’impermanenza.

Dopo i primi due album acclamati dalla critica, Here Now, There Then (2017) e Summerland (2020), i cinque componenti olandesi dei DOOL sono tornati nel 2024 con un album prodotto e mixato da Magnus Lindberg (Cult Of Luna, Russian Circles, Tribulation) e masterizzato da Ted Jensen (Ghost, Mastodon, Muse, Talking Heads, AC/DC). The Shape Of Fluidity presenta un mix eclettico tra rock progressivo, metal e post-rock in combinazione con una scrittura che non perde di vista la contagiosità innata e il dinamismo che caratterizzano così bene i DOOL. L’album è segnato dalle forze combinate del trio di autori Raven van Dorst, Nick Polak e Omar Iskandr. Tematicamente, tratta del concetto di identità in un mondo che muta continuamente. Come possiamo essere fedeli a noi stessi quando il mondo intorno a noi ha aspettative così elevate e vincolanti? È una domanda che tutti affrontano in un modo o nell’altro. A un livello più personale, i testi trattano la storia della cantante principale Raven van Dorst, che è nata intersessuale e, da bambina, costretta chirurgicamente a vivere la sua vita come una ragazza. Questo fino a quando ha deciso di prendere in mano la situazione qualche anno fa, reclamando lo spazio che le era stato sottratto, cambiando il suo nome e trovando finalmente pace con la sua natura ermafrodita. Questi temi sono materializzati in The Shape Of Fluidity, che è un album sulla scoperta di sé, nuotare controcorrente e affrontare il mondo a testa alta.

I Dool, il cui nome deriva dalla parola olandese per ‘vagare’, sono nati dalle ceneri dei The Devil’s Blood e degli Elle Bandita nel 2015. Here Now, There Then, il primo album uscito su Prophecy nel 2017, è stato premiato come ‘Debut Album Of The Year’ da Metal Hammer. La band ha subito iniziato a suonare in giro, inclusi spot a festival come Graspop (Belgio), Lowlands (Paesi Bassi), Wacken Open Air (Germania), Wave Gotik Treffen (Germania), Hellfest (Francia) e Metal Days (Slovenia).

Dopo l’uscita dell’ep Love Like Blood, che includeva ovviamente la cover del classico classico dei Killing Joke, la band è tornata in studio per le registrazioni di Summerland nel 2019, insieme al produttore Martin Ehrencrona (Viagra Boys) e successivamente mixato e masterizzato da Magnus Lindberg. Summerland ha raggiunto il numero 9 delle classifiche tedesche ed è stato album dell’anno per Metal Hammer Poland, Rock Hard (Francia e Germania) e Sonic Seducer. Anche se la pandemia globale ha posto delle restrizioni ai tour mondiali previsti per Summerland, la band ha girato per l’Europa nel 2022 ed è stata presente a festival come Brutal Assault (Repubblica Ceca), Desertfest (Belgio), Grauzone (Paesi Bassi) e Graspop (Belgio). Lo spettacolo conclusivo, che ha rappresentato l’apice del tour per tutti i coinvolti, è stato documentato in forma di album live, riuscendo a catturare l’energia live incantante dei DOOL. Visions Of Summerland è stato registrato sotto l’organo colossale e le finestre di vetro colorato della chiesa di Arminius, situata nella città natale della band, Rotterdam. È stato anche l’ultimo spettacolo del caro amico e batterista Micha Haring.

Il 2024, invece, oltre a The Shape Of Fluidity, ha visto i Dool salire anche sul palco di un festival incredibile come il Roadburn.

Line-up: Raven van Dorst – Voce/Chitarra; Nick Polak – Chitarra; Omar Iskandr – Chitarra; JB van der Wal – Basso; Vincent Kreyder – Batteria.
Ex componenti: Job van de Zande – Basso (2015-2016); Reinier Vermeulen – Chitarra (2015-2019); Micha Haring – Batteria (2015-2022)

Hanno scritto su The Shape Of Fluidity…

“In a landscape starved for authenticity, The Shape of Fluidity offers a feast” – (Metal Hammer UK)

“The Shape Of Fluidity tackles the themes of gender and identity in today’s changing world” (Sky News UK)

“In a way it is starting to feel like they’re filling the hole left behind by gothic progressive legends Anathema” (Noizze)

“Dool rule. The Dutch band have spent years honing their unique mix of death-rock, psych-metal and stadium-doom, and “Venus in Flames” feels like a fully-realized version of their curiously catchy sound. Singer-guitarist Raven van Dorst’s arresting vocals steal the show here, as they belt atop the lapping waves of stormy riffage that sound like Mastodon one minute and Killing Joke the next” (Revolver, USA)

“so beguiling that staying in one lane would be a wasted opportunity” (Decibel, USA)