DONATO DOZZY, The Loud Silence
It kicks thoughts away
È un disco intimo e importante questo per il musicista di stanza a Roma, soprattutto perché parte dai ricordi legati all’infanzia (le vacanze passate in Sicilia coi parenti) e quindi dalla rielaborazione degli stessi, e i risultati sono parecchio stimolanti. Chi ben conosce il suo percorso non si meraviglierà di certo, d’altronde molte delle sue uscite sono sempre state al di sopra delle aspettative: le Aquaplano Sessions con Manuel Fogliata/Nuel, la collaborazione con Giuseppe Tillieci/Neel a nome Voices From The Lake, o il disco magico con la voce di Anna Caragnano, Sintetizzatrice (ci ha visto lungo la Spectrum Spools di John Elliott e Peter Rehberg). Quindi il ritorno per la versatile etichetta di Seattle (Decimus, Hieroglyphic Being, Expo ‘70) fa solo del bene a Donato Dozzy, che per essa aveva già pubblicato l’esordio sulla lunga distanza a nome “K”. Dentro c’è materia a volontà: uno scacciapensieri, fissato anche in copertina, fa da ispiratore, viene registrato e poi filtrato in strutture eteree, all’apparenza spensierate e mai dome (la lontananza carica di afa di “Cross Panorama” oppure le spirali elettroniche unite a quella voce insistente in vocoder che ti fanno gioire della title-track). Spiccano poi le gocce metalliche intermittenti in “The Net”, le rarefazioni di “For Arnaud”, che apre il secondo lato, notevole anche la più ritmata e al contempo mesmerica “Downhill To The Sea”. The Loud Silence è in sostanza un viaggio che racchiude, e sintetizza al meglio, istanze folk e techno, vi basti sapere che la chiusura di “Exit The Acropolis” è una sorta di breve excursus esoterico caratterizzato da voci fantasmatiche e spiazzanti.
Un consiglio: suonatelo a volume impietosamente alto mentre vagheggiate sulle vacanze appena trascorse.