DISQUIETED BY, Lords Of Tagadà
Chi li ha visti in azione dal vivo sa bene di cosa siano capaci i Disquieted By, una vera forza della natura in grado di spazzare via tutto e tutti, a parere di molti tra i migliori live act attivi oggi lungo la penisola. Serviva, quindi, una nuova prova in studio che ne fotografasse lo stato di grazia e permettesse di colmare la distanza dall’omonimo 7” uscito nel lontano 2004. Un lasso di tempo che avrebbe portato nell’oblio ben più di un enfant prodige pompato e coccolato dai media più trendy, figurarsi una band attiva nel ristretto campo d’azione dei soliti obiettori di coscienza degli eventi cool e delle next big thing di turno. Certo, come si diceva in apertura, la forza dei Disquieted By è sempre stata l’attività live e non ci si dimenticava di loro dopo averli visti suionare, disco o non disco da portarsi a casa dopo il concerto, eppure mancava il gusto di poter tenere con sé qualcosa di questi pirati. Il colpo riesce oggi grazie all’azione congiunta di To Lose La Track e Sons Of Vesta: sembra quasi di vedere gli emissari delle label sgattaiolare nell’ombra per portare via il diario di bordo a capitan David, un vero e proprio gentiluomo della filibusta, tanto cordiale fuori dal palco quanto spavaldo e teatrale quando si trova a solcare le travi e agitare il microfono. Tutte queste similitudini a tema non stupiranno una volta focalizzata la scena finale di Animal House con Bluto Blutarsky: ecco, questi sono i Disquieted By, fautori del Toga Party quando tutto va a puttane e sembra persa ogni speranza. In rare occasioni si può definire un gruppo (o un disco) come terapeutico senza sconfinare nel ridicolo e questo è, senza ombra di dubbio, uno delle poche in cui ci sentiamo di farlo. La musica? Un frullato travolgente di rock’n’roll, punk, hardcore, schegge di follia e cori irresistibili, il tutto senza soluzione di continuità e senza particolare attenzione nel dosaggio. Assumere in quantità smodate, tanto non ci sono controindicazioni.