DEATHWISH, Unleash The Hell
Personaggi come Pig Champion ci mancheranno per sempre e purtroppo non potranno mai più regalarci nuovo materiale. Tutto sommato possiamo spararci all’infinito tutta la loro discografia che, tra le altre cose, continuerà ad ispirare musicisti ed artisti d’ogni tipo nel corso degli anni a venire come in quelli passati. Tra questi annoveriamo i Deathwish che, non a caso, suonano come un nugolo d’api assassine, incazzate e pronte a inseguire e pungere a morte chiunque gli si pari davanti.
Veloci, abrasivi e senza remore, attaccano a tutta velocità senza concedere neanche un centimetro fino alla fine dell’album. Il loro alveare è posizionato sul triplo confine punk-hardcore-thrash, da dove provengono anche altri nomi più blasonati, come i già implicitamente citati Poison Idea ed i Gang Green del periodo Roadrunner, gente che non scherza affatto, insomma.
Dunque, questa specie di bastardissime api assassine, si unisce al numero crescente di band che recentemente sta riesumando un genere in voga soprattutto durante il decennio finale della guerra fredda, sarà forse l’unico effetto positivo dell’era Trump, comunque la cosa fa piacere. Anche la copertina di Unleash The Hell, seconda fatica dei Deathwish, rimanda agli anni Ottanta.
La loro credibilità viene confermata anche da un paio di tour americani in supporto alle leggende D.R.I. e M.D.C., mentre in Europa sarà possibile vederli in autunno. Preparatevi.
Nel momento in cui andiamo on line, l’album è in streaming su Decibel.