DEATH ON/OFF, Disharmonic Mass Destruction
Quattro loschi figuri con indosso un passamontagna a celarne l’identità (anche se si lascia intendere che si tratta di vecchie conoscenze delle scene hardcore e metal nazionali) rovesciano sull’ascoltatore una colata mefitica di grindcore brutale e violento come non mai, veicolo privilegiato per esprimere il proprio disagio e la voglia di ribellarsi alle attuali convenzioni imperanti. Del resto, anche la cover finale omaggia una band che ha sempre fatto dell’irriverenza e dello spirito iconoclasta la propria bandiera, il che la dice lunga sull’approccio degli autori di Disharmonic Mass Destruction e, in fondo, offre più di un indizio sul loro background, anche se digerito e risputato in versione grind. Il risultato di una simile operazione travolge e dimostra una buona capacità di coniugare un linguaggio (che una volta avremmo definito senza tanti sofismi ultra-core) al contempo personale e ricco di variazioni sul tema, merito soprattutto di giri dal tipico impianto hardcore punk in grado di farsi strada all’interno del caos imperante. Proprio questa particolarità rende, a fine corsa, i Death On/Off un gruppo intrigante e spazza via la sensazione di nichilismo fine a se stesso che spesso uscite così intransigenti portano in dote: un fattore non secondario, visto che potrebbero attirare anche chi solitamente si ferma un filo prima in fatto di ascolti estremi. Il disco esce come vinile one-sided serigrafato, formato a dir poco allettante per chi decidesse di supportare anche l’operato della meritevole Hanged Man Records.