DEAD NEANDERTHALS & AARON TURNER, Corporeal Flux
Sono da sempre fan degli olandesi Dead Neanderthals, Otto Kokke a sax e/o synth, René Aquarius alla batteria. Di René amo molto anche i solisti, che sono sostanzialmente ambient a partire dalle percussioni. Figurarsi se non mi procuravo questa recentissima collaborazione con Aaron Turner (qui la nostra intervista, non ha più senso presentarlo), registrata con questo assetto: Otto ai synth (che credo in qualche modo svolgano anche la funzione del basso), René ovviamente alla batteria, Aaron a chitarra, effetti e voce. Un’unica traccia di 25 minuti: ritmo lento e ipnotico/ripetitivo, a colpi pesanti, chitarra che dà qualche pennellata nera e non prende il centro della scena con un riff. Da questa combinazione affiora un sound tutto sommato atmosferico, cupo, essenziale, primordiale, poco distante da quello gli Aluk Todolo dei primi due album, Descension e Finsternis, non fosse che i francesi sono strumentali, mentre qui a un certo punto abbiamo anche la voce gutturale di Turner. Negli ultimi minuti, ferma restando la spina dorsale ritmica, c’è la prevedibile deriva noise della chitarra, anche qui à la Finsternis. Mi piace, sono drogato di queste cose, non fate caso a quello che scrivo: dateci un ascolto, però.