DEAD CONSPIRACY, S/t
Sicuramente l’onniscienza è l’ultima delle mie doti, ammetto così che non avevo idea che i Dead Conspiracy di Portland fossero ancora in giro. Ero rimasto a quel cd-promo di un solo pezzo uscito nel 1991 per New Renassaince, che evidentemente non aveva portato a grandi risultati. Scopro solo ora che il gruppo ha pubblicato un album nel 2014 a cui segue da poco questo omonimo disco. Della formazione originale rimane solo il chitarrista Chris Carey, che ha avuto modo di mettersi in evidenza anche nella scena punk di Portland con Religious War e Burning Leather. Se all’inizio suonavano un thrash metal parecchio violento imparentato col death di quegli anni, gli attuali Dead Conspiracy hanno decisamente virato sul versante più violento della faccenda. È un death metal che possiamo ricondurre a gruppi come Massacre, Master o ai primi Death, con l’aggiunta di parti anche iperveloci e un tiro spesso hardcore, frutto probabilmente delle esperienze di Chris Carey. È un disco ben fatto che però non mi fa saltellare per la stanza in preda a incontrollabili entusiasmi dionisiaci, troppa concorrenza in giro e un livello generale ormai molto alto, anche tanta omologazione del resto. Il discorso ci porterebbe lontano e i Dead Conspiracy probabilmente e giustamente se ne fregano.