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DAVIDE RINELLA, Quando Ero Un Bambino Farò L’Astronauta

Un disco di musica improvvisata per armonica cromatica e preparata in solo. Ohibò, siamo pronti a tutto quando si tratta di Setola di Maiale (e non solo), ma questa giunge davvero nuova. Con un titolo che riporta a sgrammaticate memorie d’infanzia, queste otto tracce hanno il pregio di esplorare la faccia nascosta della luna. Non tutto suona sempre a fuoco, ma l’approccio è quello giusto, senza compromessi né timori di sorta; lo straniamento nel sentire uno strumento che siamo abituati ad associare didascalicamente al blues lanciarsi senza indugi in selve a-melodiche è positivo (è sempre un buon segno quando sentiamo uno strumento tentare nuove vie di espressione rispetto agli alfabeti conosciuti), e forse dipende anche dal nostro disorientamento la difficoltà nell’apprezzare talvolta i frutti di questa impresa. La seconda traccia (laconicamente nominata con un apostrofo, quello del titolo del disco) apre nuovi scenari, però: l’armonica preparata suona come la voce di una strana creatura o l’eco impossibile di una caverna platonica. In questo caso drizziamo le orecchie, catturati da questa magia. Un suono ostico, che ci fa cadere di faccia in un posto stretto e poco ospitale, con poco ossigeno, come nell’inizio del claustrofobico “Maze” di Shinya Tsukamoto. Musica della fine, della salvezza che non ci sarà, probabilmente. E per questo densa di un blues alieno e lontanissimo, speleologico, di cui emergono lampi nei satori dove il volume aumenta, per poi tornare indietro, come un profilo familiare che fa capolino all’angolo della strada e non riesci ad identificare. L’apnea e le grida soffocate nell’oceano del respiro di “Farò” (dove l’armonica suona come un baritono rotto, come una fisarmonica, come un kazoo), il circo straccione e sbronzo di “Un” ( come un Nino Rota marcio di vodka in un provino giovanile di Kaurismaki) e così via, in una sarabanda di ipotesi più o meno riuscite su come cercare di strappare un altro suono dall’anima dello strumento. Non fosse che per questo, Davide Rinella va elogiato per il coraggio e la libertà che lo animano.

01. Astronauta
02. ‘
03. L
04. Farò
05. Bambino
06. Un
07. Ero
08. Quando