Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

DAPHNI, Jiaolong

Jiaolong

Dietro questo particolare nome si nasconde l’ancora più esotico moniker di Caribou (prima ancora era noto come Manitoba), al secolo Daniel Victor Snaith, canadese celebre per i suoi pattern pop mediamente ballabili e per aver suonato in tour anche coi Radiohead. Come Daphni l’uomo affronta, tra i tanti presi in esame, il lato più soul del suo genere (siamo in zona french-touch nella traccia di apertura) e il compromesso con una electro dai toni complessi e vicini a un terzomondismo di ritorno (“Cos-Ber-Zam – De Noya”), mescolato a basi vagamente jazzy. Il delirio pc-games della traumatica “Springs” mescola ancora di più le carte.

Prestigiose testate di settore come Resident Advisor lo hanno eretto ad album dell’anno; per me, vi confesso, non è la stessa cosa. Vuoi perché in fondo non è il mio pane quotidiano, vuoi perché un linguaggio come questo, che sfiora anche lidi ipnagogici e si affida a scorrazzate digital sottilmente paracule, ha già detto tanto e in modalità diverse sin nel più nascosto anfratto terrestre. Lo ammetto, quando penso all’elettronica che più mi piace mi vengono in mente Drexciya, Daft Punk e Pan Sonic, tutto il resto tende a sfaldarsi nei ricordi del già sentito. JIAOLONG, uscita di sicuro ben architettata e con buone trovate melodiche, non sembra brillare certo per originalità tout court (alcuni dei pezzi sono già fuori da tempo), persa com’è tra pesanti miasmi house, tastiere cinematiche furbette (“Ye Ye”) e scimmiottamenti di gente come Hercules And Love Affair et similia. Si salva però la traccia di chiusura, “Long”, un’onda inattesa di feedback che sembra essere solo una piacevole sbandata invece che una cosa voluta.

Mr. Snaith indossa da musicista consumato tali costumi, ma crogiolandosi troppo dentro di essi, perciò alle mie orecchie ne esce piuttosto ridimensionato. Pensate un attimo alla fine che hanno fatto i Mouse On Mars, autori nell’ultimo periodo di una musica tanto eterogenea quanto inconcludente. Ecco, il canadese mi sa che ha imboccato proprio quella strada, forse più danarosa per lui e appetibile per le testate di settore, ma meno affascinante per me.

Tracklist

01. Yes, I Know
02. Cos-Ber-Zam- De Noya (Daphni Mix)
03. Ye Ye
04. Light
05. Pairs
06. Ahora
07. Jiao
08. Springs
09. Long