DANILO LIGATO, Vurga

Terzo e sostanzioso capitolo per Danilo Ligato, giovane musicista, artista multidisciplinare che aveva esordito nel 2021 con l’ep digitale Rizieri, seguito nel 2022 dalla cassetta Fernweh e ora, con gli oltre quaranta minuti di Vurga, ci rivela in pieno le potenzialità di un talento con sensibilità e capacità melodica straordinarie. L’album è stato pubblicato dall’elvetica EEEE (Edizioni Etiche Ed Estetiche), con sede a Gambarogno sul Lago di Locarno, preziosa etichetta dell’anche “nostro” Vasco Viviani.

Siamo dalle parti di un ambient sapiente, caratterizzata più che dall’uso dell’elettronica digitale, dal corpo e dalla risonanza degli strumenti in campo come il pianoforte, rintocchi di campane, glockenspiel, onde di synth analogici e a cucire l’insieme di questo raffinato tessuto sonoro l’accurata produzione di Vasco Viviani e il mastering di Matt Bordin/Outside Inside Studio.

Racconta Ligato come la Vurga fosse un grande bacino per la raccolta dell’acqua piovana in Calabria, dove la nonna lo accompagnava da bambino a procurarsi l’acqua per irrigare il giardino e di come questo luogo rappresentasse per lui un mondo altro e incantato. I ricordi intimi di quel momento magico che rappresenta il passaggio dall’infanzia alla gioventù permeano un lavoro compositivo in realtà estremamente maturo, dall’incipit misterioso di “Faddhedrha” a “Cerasi”, “Favali”, “Vrasci”, “Griddi”, “Campodorato”, “Stidee”, “L’Affascino”, “Veni Sonnu”, “Vurga”, l’epilogo sognante di “Nente”, tutti titoli sonanti ed enigmatici, “stazioni” del proprio percorso ma nelle quali ognuno di noi si potrà rispecchiare apprezzandone il tratto comune. Musica solo apparentemente fragile che piuttosto si attiene rigorosamente all’intenzione immersiva con la quale Danilo Ligato ci vuole restituire l’aspetto spettrale della memoria: “undici immersioni nelle acque dense e misteriose del passato” e, ci permettiamo di aggiungere noi, una raccolta di undici brani elegiaci con un retroterra estetico importante, dagli “studi per piano” di Muzio Clemente all’Harold Budd periodo Obscure Rec., un’ideale colonna sonora per avventurarci nei meandri del nostro inconscio. Su The New Noise è disponibile il video del brano “Cerasi”, realizzato da Wardashfilm di Tiziano Doria e Samira Guadagnolo.