DANIEL BARBIERO – CRISTIANO BOCCI, Now/here
Now/here è la nuova pubblicazione condivisa di Daniel Barbiero e Cristiano Bocci, quarto tassello di una proficua collaborazione inaugurata nel 2015. Proseguendo sulla scia della contaminazione fra tracciati acustici e frequenze elettroniche, in questo nuovo album i due musicisti traducono in suono lo spaesamento generato dal concepire il qui e ora non come un dato certo e cristallizzato, ma quale indefinita categoria del divenire. Mutuando lo spostamento di senso suggerito dal titolo, contrabbasso ed elettronica si confrontano/scontrano generando un’incessante e fluida successione di paesaggi sonori impervi.
Mutevolezza della struttura e dissoluzione della trama sono le invarianti che caratterizzano gli scenari in scaletta, plasmati per definire un teso e costante passaggio tra dimensioni divergenti. Alle risonanze dello strumento di Barbiero è affidata la formalizzazione di un adesso riconoscibile, sotto forma di tessiture dall’eco classicheggiante prodotte dallo scorrere dell’archetto o di pulsanti cadenze jazzy disegnate dalle dita che pizzicano le corde. Analogamente spetta all’elettronica gestita da Bocci delineare un altrove incerto fatto di drone saturi e modulazioni sintetiche frastagliate e taglienti. Il confronto tra questi due poli si nutre di un costante cambio di gerarchie che ingenera un equilibrio asimmetrico prodotto dall’alterno prevalere dell’uno sull’altro. I tratti di questa dicotomia chiara e serrata subiscono una parziale traslitterazione quando il musicista americano, assecondando partiture aleatorie (“Paths”) o fluide notazioni grafiche (“Ten Lines For Nowhere”), ci conduce verso litorali acustici obliqui e stranianti, agendo sul suo strumento in modo non convenzionale. L’applicazione di tecniche estese conferisce così un ulteriore livello percettivo, così come l’utilizzo del Geomungo, affascinante strumento della tradizione coreana, e gli inserti del basso elettrico suonato da Bocci.
Il territorio elettroacustico risultante è permeabile e vorticoso, sospeso tra la densità algida di “Nowhere” e l’essenzialità calda di “Now/here”, estremi che racchiudono e custodiscono le diverse espressioni di un effimero universo sonoro intensamente evocativo e trasversale.