DALTON, Ci Siamo Persi
Dei romani Dalton e del loro strano ibrido tra street punk e beat ci siamo già occupati ai tempi del debutto Come Stai?, uscito nel 2015 sempre per Hellnation, un lavoro che ci aveva fatto apprezzare la loro voglia di uscire dagli steccati di genere per cercare una formula autonoma che mischiasse le carte in tavola e, al contempo, eliminasse qualsiasi pretenziosità o voglia di prendersi troppo sul serio. Oggi li ritroviamo con due brani in formato 7” o come li chiamavamo una volta 45 giri, perché in questo caso è davvero impossibile non tornare con la memoria alle feste in garage cui forniva la colonna sonora il vecchio mangiadischi e qualche disco rubato ai genitori. Il lato A è affidato a “Ci Siamo Persi”, che gioca a velocizzare il classico “Suspicious Mind” e offre una fotografia perfetta di questo strano mix di umori che racchiude in sé il dna oi!, il riff hard-rock, il piano rock’n’roll, su cui si innesta un testo che racconta di una storia agli sgoccioli ma senza piagnistei o smancerie di sorta. La presenza di una cover degli Slade su lato B aggiunge un piglio glam al menù, del resto già con Deimalati (2017) si era fatto strada sempre più evidente un malcelato amore per questi suoni e per i ritmi a cavallo tra boogie e rock’n’roll da cui sarebbe nato a breve l’hard-rock. Insomma, quanto basta per offrire un antipasto di quello che sarà il futuro prossimo e ricordarci come i Dalton non abbiano alcuna intenzione di mollare il colpo e, soprattutto, abbiano ancora voglia di giocare con la musica e la sua storia per offrire all’ascoltatore uno strano viaggio nel tempo senza soluzione di continuità o timori reverenziali di sorta. Decisamente piacevole e soprattutto divertente.