DALE COOPER QUARTET & THE DICTAPHONES, Quatorze Pièces De Menace

Dale Cooper Quartet

Bohren Und Der Club Of Gore, Kilimanjaro Darkjazz Ensemble, Mount Fuji Doomjazz Corporation, i nostri Satan Is My Brother e Macelleria Mobile Di Mezzanotte: il darkjazz non esiste ma sta benone. Tra gli esponenti di questo non-genere trasversale, che – indipendentemente dalle radici musicali dei gruppi che lo suonerebbero – unisce profumi e strumenti legati al jazz, Badalamenti, certi Coil o ancora gli Ulver di Perdition City e il trip hop versione Portishead, ci sono anche i francesi Dale Cooper Quartet, autori di quest’album a cui bisogna dare una chance. Quatorze Pièces De Menace, non a caso, esce per l’ottima Denovali, un’etichetta sempre più incredibile (forse giusto un po’ troppo ambiziosa), come incredibili sono i drone chitarristici (e non) iniziali di “Brosme En Dos-vert”, che ti trascinano subito dentro al disco. “Brosme En Dos-vert”, per inciso, è una traccia di venti minuti che cambia pelle in corsa senza che le atmosfere noir e disperate vengano meno.

Dopo questo bel macigno iniziale, il disco prosegue ancora bene: 1990, Twin Peaks, tendaggi rossi, Kyle MacLachlan/agente speciale Dale Cooper che langue di fronte alla cantante di “Calbombe Camoufle Fretin”; 1997, Beth Gibbons è a casa malata, Barrow e Utley improvvisano una versione strumentale di “Cowboys”, un viaggio dentro al suono che prende il nome di “Ignescence Black-bass Recule”. Due esempi, tra i tanti possibili, per dire che c’è la concorrenza in casa di Jason Kohnen ed è impossibile far finta di nulla, ma il quartetto, composto da musicisti non proprio di primo pelo, pesca solo dallo stesso lago di influenze e i riferimenti potrebbero essere tanti (quindi nessuno): io, mentre sentivo “L’escolier Serpent Eolipile”, ho pensato – addirittura e dopo secoli – ai Third And The Mortal di Memoirs, condizionato anche dalla scelta del Quartet di ospitare voci maschili o femminili a seconda del brano e delle sue esigenze.

Unica vera pecca: si va un po’ troppo per le lunghe. Per il resto è quasi solo questione di gusti.

Tracklist

01. Brosme En Dos-vert
02. Nourrain Quinquet
03. Calbombe Camoufle Fretin
04. Oribus Sustente Lingue
05. L’escolier Serpent Eolipile
06. La Ventree Rat De Cave
07. Il Bamboche Empereurs
08. Celadon Bafre
09. Ignescence Black-bass Recule
10. Mange Tanche
11. Lampyre Bonne Chere