D.A.O., Classe Differenziale
La sigla D.A.O. sta per Different Armaten Orchestra, a sottolineare la bellicosità dell’ensemble torinese, in cui confluiscono cinque anime diverse tra loro, tra le quali uno dei La Piramide Di Sangue, Frankie Partipilo (metà degli Eazycon, un disco a metà Ottanta circa, In The Tradition, sulle orme dei Lounge Lizards) e un personaggio che conosciamo bene perché scrive per noi, ripescatevi gli speciali su RPT e Multislow. I D.A.O. si dividono tra chitarre, trombe, flauti, nastri e vari sax, e fanno proprio un bel casino (tutto rigorosamente registrato dal vivo). La traccia che colpisce di più è quella che apre la cassetta, “Degrado In Via Ponchielli”, che più DIY non si può. Date un’occhiata all’artwork e converrete con me: un viaggio allucinato e notturno attraverso gli enormi stradoni della città sabauda, in cui perdersi prima di andare a sbattere inesorabilmente contro un palo della luce. In generale si tratta di musica “storta” e “brutta” (il delirio free-noise di “Una Domenica Liquida”, i latrati della nervosa “Incubi Di Un Tassista”, mentre “Agente Di Viaggio” è più posata e “minimalista”), figlia deforme di una – chiamiamola così per comodità – forma di jazz nata male, che vuole essere blues e rock ma non ci riesce del tutto. A me sono venuti in mente certi esperimenti bruitisti di marca più off dei Sessanta/Settanta (i Cromagnon) o i Zs più agresti, ma è giusto per darvi una minima idea di cosa mettono in pratica questi simpatici scellerati. Tra l’altro Partipilo è stato intercettato a jammare coi Jooklo Duo, ecco dunque con che tipologia di musicisti avrete a che fare.
La loro è musica bruciacchiata, marcia, in un certo senso “troglodita” e “sgradevole”. Tempo fa, poi, hanno suonato in apertura per i loro amici Oaxaca, altri campioni di improvvisazione che più storta non si può. Astenersi convinti hipster e deboli di cuore.