CURRAN SCHIAFFINI LANERI, Beat 72 Lost Date

Nella narrazione comune, il Beat 72 è citato sovente come lo scantinato romano in cui Carmelo Bene cominciò a raccogliere i suoi primi successi. Fondato nel 1966 nel borghesissimo quartiere Prati da Ulisse Benedetti e Fulvio Servadei, il locale, oltre che epicentro del teatro off romano, sarebbe divenuto punto di ritrovo per i fricchettoni capitolini nonché crocevia di presenze musicali eterogenee, da Tenco a Ornette Coleman, da Musica Elettronica Viva – che qui fu di casa – al compositore Giacinto Scelsi – all’epoca già anziano e che, nel periodo invernale, pare si recasse al civico 72 di via Gioacchino Belli munito di stufetta, per ovviare alle temperature non proprio confortevoli all’interno del locale. Proprio assieme a Scelsi, Alvin Curran di M.E.V. e Roberto Laneri del gruppo vocale Prima Materia fondarono Ananda, etichetta di culto che conta solo sei uscite, fra le quali i primi due lavori solisti di Curran e l’unico lp dei Prima Materia: in questa registrazione dal vivo del 1973, il nome dei due si lega a quello del trombonista Giancarlo Schiaffini, personalità di spicco del free jazz all’italiana e non solo, visto il ruolo che avrebbe avuto in seguito anche in una delle vicende seminali della musica colta nostrana, ossia all’interno del Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza, altra entità che ben rappresentava la temperie artistica del Beat 72. Appare quindi evidente il ruolo chiave che rivestì il locale come punto d’incontro e di scambio, ma anche come vera e propria incubatrice di alcune delle esperienze musicali tra le più interessanti del periodo. Qui, a dar man forte ai tre titolari di cattedra, furono altri frequentatori del giro: lo “stakanovista” Bruno Tommaso al basso, il chitarrista Tony Ackerman (più o meno nello stesso periodo impegnato assieme a Curran nella lavorazione de Il Bestiario di Maria Monti) e il violoncellista Frances Marie Uitti, già collaboratore di Scelsi.

In questa testimonianza d’epoca, pubblicata adesso per la prima volta da Eargong, troviamo un’unica traccia – tre quarti d’ora abbondanti senza soluzione di continuità, suddivisi in due facciate nella versione in vinile – la quale ben restituisce la vis improvvisativa che all’epoca, fra quelle mura, in determinate circostanze dovette farla da padrone: una pletora di suoni che si affastellano, rivoli di note e rumori che divengono linguaggio primitivo, quasi animalesco, in cui anche un colpo di tosse diventa parte di un dialogo instabile. Tra i solchi del disco l’urgenza espressiva è materia palpabile, un processo di catarsi che assume volentieri la forma dello sciamare indistinto, al cui interno ci si diverte persino ad imboscare melodie. Un pezzettino di Storia.

CD tracklist

01. Rome, Fall 1973 pt 1 24:40

Vinyl tracklist

A1.Rome, Fall 1973 pt 1 24:40
B1.Rome, Fall 1973 pt 2 23:50