CRYPTIC FOG, Staring Through The Veil
I Cryptic Fog dall’Indiana sono l’ennesimo gruppo senza precedenti pescato dalla svedese Blood Harvest. Non mi stancherò mai di dirlo: onore alle etichette che non giocano sul sicuro, anche se questo, inevitabilmente, fa correre il rischio di avere dischi invenduti anche sotto il letto. L’inizio di questo lavoro farà accapponare la pelle dei puristi della vecchia scuola: invece che col classico intro, qua si parte con un riff – udite, udite – sincopato! Per molti si tratta di un patrimonio di esclusivo appannaggio del nu metal, ma i Cryptic Fog si lanciano subito in un death metal furioso e architettato sulla distanza di pezzi molto lunghi, si arrivano a superare addirittura gli 11 minuti. Non facile identificare dei punti di riferimento: ci sono echi degli Angelcorpse sicuramente, qualche altra eco un po’ più remota di death/thrash a-là Incubus e qualche ingerenza melodica di qua e di là che mi ha fatto venire in mente i Carcass. Quindi pezzi veloci e incalzanti basati su un florilegio di riff (niente assoli, per la cronaca) che, però, tendono spesso ad assomigliarsi l’un altro. Non aiuta la causa una voce molto piatta, oltre che estremamente riverberata, che non brilla in particolare sul piano metrico. E, soprattutto, non aiuta la lunghezza dei pezzi. Sarà una ADHD latente che incombe su di me, ma mi sono annoiato dopo un po’. Se posso fare un pronostico, non sarà sicuramente un disco che lascerà un segno indelebile nella storia del death metal.