CRUSHED CURCUMA, Qui
Antefatto. Conobbi Nicolò Tescari per via degli Anal Del Rey tramite Luca Sigurtà e facemmo amicizia subito: visto e considerato che dalle mie parti si vociferava di un gruppo ferocissimo che avrebbe potuto chiamarsi White Sborra, ci immaginammo scintillanti split e tour insieme. Poi acquistò da me un disco che, grazie alle mirabili poste italiane, gli arrivò con quei 4/5 mesi di ritardo. Queste le premesse grazie alle quali venni a conoscenza del suo operato insieme a Mattia Rodighiero a nome Crashed Curcuma.
Mi mandò Qui a novembre, che al primo ascolto mi diede subito l’impressione di essere salmastro e avvolgente, come un serpente che ti stringe nelle sue spire. Sax e synth, fraseggi, quattro lunghi brani stesi con calma che riescono a farti entrare in un circolo vizioso, qualcosa di più inebriante della curcuma, stordente come certi giri pesanti possono essere ma allo stesso tempo posato, denso, magnetico. Tutto questo è “Teso Vero”. Ma c’è altro, c’è l’inoltrarsi in un mondo in maniera circospetta, seguendo dei suoni ipnotici ed ambientali che allestiscono scenari vandermeeriani. Il fatto che il disco sia stato composto e registrato in due settimane, con una formazione aperta, in quello che è diventato a tutti gli effetti studio e sede dell’etichetta Kono Dischi, mi rimanda poi indietro a suggestioni di qualche anno fa, a quelle magiche sessioni in cui i Bron Y Aur, insieme ai compagni di merende Andreini, Ricci e Magistrali, diedero alla luce Between 13 And 16. Qui, come allora, la genesi è un’idea malata che va in profondità a scavare. Tutto vero, legittimo, terapeutico, certo, ma a tratti mi guardo comunque le spalle, in cerca dei piccoli appartenenti alla cronenberghiana covata malefica. Già, perchè il suono riflette comunque un sentimento strisciante di malessere e di inquietudine, dentro il quale perdersi è forse la soluzione migliore, abbassando ogni barriera e muovendosi come trascinati dalle voci messianiche che ci avvolgono. Quando si arriva brusco finale, pare quasi che qualcuno ci abbia staccato la spina, strappandoci da un gorgo ben calibrato e selvatico il giusto. Promettente il materiale, soprattutto in ottica di presentazione live, magari proprio a ridosso della loro casa madre con la bella stagione!