CRTVTR, Here It Comes, Tramontane!
Sono in tre, Fabio Patrone al basso e ai cori, Cesare Pezzoni alla voce e alla chitarra, Giovanni Stimamiglio alla batteria, e vengono da Genova.
I Cartavetro dichiarano senza troppi preamboli il loro amore per quella musica figlia del diy e del copyleft. Non a caso, in “The Rental”, riescono anche ad ospitare Mike Watt col suo famigerato basso e la sua voce, un pezzo di storia che non ha bisogno di presentazioni. Insomma, a loro modo sono dentro la scena da veri appassionati (sono pure amici dei bravi Common Deflection Problems), oltre che da musicisti, e provano a rinnovare un linguaggio che – a dire il vero – non è mai stato facile interpretare.
Il trio, con quest’album d’esordio “lungo”, centra parzialmente il bersaglio. “Three Kids In The Woods”, per citarne una, potrebbe venir presa come esempio massimo del loro approccio: spericolate acrobazie noise, batteria in fieri, voce declamatoria e generale voglia di spaccare i timpani. La sensazione che aleggia in tutto il disco è quella di una leggera confusione, ci spieghiamo meglio e vi rubiamo poco tempo: troppa carne al fuoco, metafora posta a significare che i ragazzi hanno tante idee ma fanno fatica a circoscriverle. Sia chiaro che hanno della stoffa, solo devono secondo me lavorare sui bordi del corpo rock, eliminando gli orpelli e le slabbrature, magari inglobando meglio la parte elettronica nel sound e abusando meno dei cori. Possono crescere.