CROP CIRCLES, Citizens Of Fear
Gira e rigira, mi capita spesso di parlare di Trento e dintorni. E i giri, manco a dirlo, tendono ad aumentare. Irreversibilmente. Quella che mi trovo per le mani è l’ultima uscita di una band che ho sempre apprezzato, i Crop Circles da Rovereto. Ormai rotanti da qualche anno per le allegre strade dell’italica penisola e non, non hanno mai smesso di andare forte. Soprattutto veloce. Citizens Of Fear, appena uscito per Annoying Records, è un funambolico collage hardcore che – votando corde, gomiti e sali minerali a influenze decisamente americane – lascia perdere i convenevoli per lanciarci in un rollercoaster che pare a stento superare la decina di minuti. Compressi nell’atmosfera di un sound che non può che evocare quanto di meglio ci abbia offerto in passato (e oggi) il cosiddetto “skatecore”, i nove pezzi di questo piccolo proiettile musicale sono un costante rimando a band e realtà che fungono non solo da ipotetico punto di riferimento, ma soprattutto da pietra di paragone per un disco che nulla ha da invidiare ad altri exploit nel genere: se i graffi di Tear It Up, Die! o dei più recenti Trash Talk ancora non son guariti, sappiate che tra i solchi di questo vinile c’è ancora abbastanza movimento da ritardare le croste. Dedicato a tutti gli affezionati.