CRO-MAGS, Near Death Experience
Si narra che Sebastian Bach degli Skid Row ai tempi del primo disco avesse portato una copia dell’lp dei Cro-Mags The Age Of Quarrel in sala di registrazione, chiedendo al produttore di ottenere un suono uguale identico a quello dell’esordio dei newyorkesi. Dopo l’uscita di quell’album nel 1986 di acqua sotto i ponti ne è passata, infatti oggi mi ritrovo a recensire il penultimo lavoro della band (nel 2000 c’è stato Revenge, molto orientato al punk rock, coi soli Flanagan e Mayhew come membri originali), ovverosia Near Death Experience, pubblicato nel 1993 per la tedesca Century Media e oggi riproposto dalla piemontese Punishment 18.
Il sound dei Cro-Mags qui mostra un’evoluzione: è passato da un roccioso hardcore vecchia scuola con qualche tirata metal a un crossover dove fanno capolino elementi hard rock e speed metal. Inutile dire che, essendo un fan sfegatato del gruppo, non posso che gioire di fronte a questo quarto capitolo della saga. I pezzi sono tutti molto coinvolgenti, suonati in maniera precisa e davvero vari. John Joseph dimostra di non essere soltanto un “urlatore professionista”, ma di sapersi produrre in parti melodiche e ricche di pathos. La sua voce risulta limpida e molto potente, conferendo ai pezzi ulteriore spessore. Il resto della band suona con la precisione di un orologio svizzero: alla batteria troviamo Di Censo, un nome molto conosciuto all’interno della scena hc americana, che con il suo modo di suonare vario dà la giusta spinta ai brani, mentre alle chitarre troviamo Holland e Abularach, il primo già presente negli altri tre album della band, il secondo in forza dal precedente Alpha Omega. Poi al basso troviamo lui, uno dei personaggi più controversi ma anche più rappresentativi del’hc made in Usa: Harley Flanagan, che in alcuni brani si cimenta pure alla voce, mentre col suo strumento scandisce i pezzi come fossero una marcia militare. I Cro-Mags di quest’uscita sono un gruppo diverso, che sperimenta (non dimentichiamoci che siamo nel 1993, l’hardcore è in crisi dopo un decennio leggendario, molte formazioni si sciolgono o cambiano totalmente suono) e che a parer mio ha ancora alcune cartucce da sparare.
L’unico appunto che mi sento di fare a quest’edizione riguarda il supporto: non capisco la scelta del cd nel 2015, quando ormai è un formato defunto, tenendo conto che il vinile è fuori stampa dal 1993. Spero caldamente che in futuro qualcuno rimedi. Concludendo, se ve lo siete persi o volete scoprire cosa è successo dopo The Age Of Quarrel, questa è un’ottima occasione.
Tracklist
01. Say Goodbye To Mother Earth
02. Kali-Yuga
03. War On The Streets
04. Death In The Womb
05. Time I Am
06. Reflections
07. Near Death Experience
08. The Other Side Of Madness