CRADLE OF FILTH, Total Fucking Darkness
I Cradle Of Filth sono stati forse il gruppo che più ha beneficiato – in termini commerciali, sia ben chiaro – della diffusione del black metal negli anni Novanta. The Principle Of Evil Made Flesh, il loro disco d’esordio del febbraio del 1994, all’epoca fece il botto. Non si trattava certo di un gruppo di precursori, però: storicamente, eravamo nell’esatto momento in cui il black metal era saltato agli onori della cronaca dopo l’uccisione di Euronymous dei Mayhem e stavano uscendo i primi album a lunga durata di Emperor ed Enslaved, il terzo dei Darkthrone (Transylvanian Hunger) e – a ruota, dopo pochi mesi – Hvis Lyset Tar Oss, secondo full-length dei Burzum, e De Mysteriis Dom Sathanas dei Mayhem. Insomma, i grandi classici stavano sbocciando e i Cradle Of Filth si presentarono al mondo con un album di black metal sicuramente meno ostico rispetto alla controparte norvegese, più pulito nei suoni e quindi più intellegibile, con un immaginario fra il satanico e il romantico e delle atmosfere gotiche molto britanniche (non a caso, basti pensare al successo che stavano già riscuotendo Paradise Lost, Anathema e My Dying Bride). Non sottovaluterei nemmeno l’influenza del death e del black melodico svedese (Dissection, Dark Tranquillity, Eucharist…) negli arrangiamenti di quel disco. Il mix ebbe un successo clamoroso, a tal punto che la Music For Nations cercò subito di accaparrarseli. Ne seguì un frettoloso ep sempre su Cacophonous Records per adempiere al contratto (Vempire Or Dark Faerytales In Phallustein) e quindi Dusk And Her Embrace li lanciò definitivamente. Nel 2003 approdarono addirittura su Sony, diventando quella baracconata che molti ancora ricordano. Il disco che stiamo trattando in questa recensione è la ristampa del loro terzo demo Total Fucking Darkness (con l’aggiunta di qualche pezzo in più) per opera della Mordgrimm, etichetta inglese che sostanzialmente è l’ex-Cacophonous. A me i Cradle Of Filth fino a Dusk And Her Embrace sono sempre piaciuti, lo ammetto senza ritegno (da Cruelty And The Beast è poi cominciato il declino e con Midian li ho abbandonati), quindi è senza dubbio interessante ri-ascoltare il gruppo delle origini, anche se in questo caso parlerei solamente di curiosità, perché lo snobistico assioma “era meglio il demo” con loro non funziona proprio. Già allora avevo ascoltato Total Fucking Darkness grazie al circuito di tape-trading e lo avevo messo a prendere polvere per il mio scarso entusiasmo. Questa ristampa di certo ha un suono migliore rispetto alla mia copia su cassetta di 345-esima generazione (mi piacerebbe sapere quanta post-produzione c’è stata, però), ma resta comunque una sorta di versione ultra-primitiva di The Principle Of Evil Made Flesh, con un brutto lavoro vocale (una sorta di growl impastatissimo) e un suono di chitarra pessimo ultra-compresso. Sicuramente un passo avanti rispetto ai primi due demo Invokin The Unclean e Orgiastic Pleasure Fouls, questi più vicini al death metal, ma nulla che tolga il sonno. In aggiunto il disco presenta un pezzo da Goetia, presunto primo disco mai uscito, e tre rehearsal del 1992, tutto più o meno sulla stessa linea. Voto: per completisti di un gruppo che, rimarchevolmente, ha comunque sempre continuato a suonare nonostante la “retrocessione” su Peaceville.
Tracklist
> Da Goetia (lp, 1992)
01. Spattered In Faeces
> Da Total Fucking Darkness (demo, 1992)
02. The Black Goddess Rises
03. As Deep As Any Burial
04. Unbridled At Dusk
05. The Raping Of Faith
06. Fraternally Yours, 666 (Outro)
> Da “Samhain Rehearsal” (1992)
07. Devil Mayfair (Advocatus Diaboli)
08. The Black Goddess Rises
09. The Raping Of Faith
10. Unbridled At Dusk