CO’SANG, Dinastia

Il 2024 dev’essere l’anno di Ensi. Mattatore nel nuovo format di Esse, Take Away (insieme a Rasty Kiko). e veggente. Era il 2020 quando in The Specialist rappava: “… mi scrollo la minchia con questo gossip del rap chiamami solo se si riuniscono i Dogo o i Co’sang”. Due su due quindi…

Dinastia. Titolo impegnativo per un progetto, quello di Luché e Nto, fermo dal 2011 e prime mover a Napoli, tenendo sulle spalle il peso della città nel periodo storico dopo La Famiglia e prima dell’arrivo di Clementino, poi di Rocco Hunt ed ora di Geolier. Come con i Dogo, qui ospiti, la sensazione è quella di rapper di un livello francamente superiore, capaci di confezionare un suono classico che loro stessi hanno praticamente inventato, con una grandeur che è confermata da tecnica e immagini.

 “Carne Ed ossa” è fin da subito un classico, scuro e sanguigno, mentre “Nun È Mai Fernut” parla di amore, Napoli, del cuore. Poi gli incontri, una “Cchiù Tiempo” proprio con i Club Dogo e “Sbagli E Poi Te Ne Vai” con LIBERATO, due lati della poetica rap, tra sbattimento, smargiassate e stile, cuore, sesso e sudore. Ma il lato migliore dei Co’sang è quando la tensione si fa palpabile, gli sfondi si scuriscono e il golfo è coperto dalla nebbia. “Nu Cuofn’o Sord” sottolinea la capacità di dipingere scenari cinematografici.

 “Carniceiro” è macelleria Marianella-Nicosia con Marracash, e conferma la statura di chi dal Sud negli anni ha saputo dare un’impronta profonda ad una cultura hip-hop in grado di raggiungere un pubblico generalista senza far rimpiangere nulla a chi in quella cultura ci affonda le mani. Le priorità di “O Primm Post”, l’archetipo hip-hop della crescita, della ricerca del successo, del ritorno, delle invidie e del riconoscimento. Tutto questo è “Vincente”, un altro brano da sottolineare per spiegare nella maniera più semplice cosa sia la musica che va per la maggiore oggi nelle classifiche italiane. Già, perché questi dischi in classifica ci vanno, riempiono palazzetti e stadi, tirando a sé appassionati e curiosi fino a raggiungere numeri difficili da considerare per altri suoni.

Flirtano con il pop ma lo fanno bene, tendono mani alle nuove generazioni ed il brano con Geolier è la continuità su Napoli a rinsaldare legami importanti con una musicalità spiccata. “Comme Ne Fede” parte con il pianoforte, soffi soul nel golfo e cuore che parla. È la title-track che chiude il disco: Tupac, la guerra, la crescita, barre che contestualizzano un lavoro e un agire in maniera perfetta:

“Nun te commuovere, nun è nu piezzo triste
Chisto è pe salutà chi c’ha voluto bene
È musica, nun è memoria, ‘a tuocche ancora ch”e mane
T’aiuta p”a vittoria, scorre ‘int’ê cose che faje”.

Dai Co’sang è tutto, prima di vederli sul palco.

Tracklist

01. Nu creature int’o munno
02. Carne e ossa
03. Nun è mai fernut
04. Cchiù tiempo (Ft. Club Dogo)
05. Sbagli e te ne vai (Ft. LIBERATO)
06. Nu cuofn ‘e sord
07. Carnicero (Ft. Marracash)
08. O primm post
09. Vincente
10. Perdere ‘a capa (Ft. Geolier)
11. Comme na fede
12. Dinastia