COSA NOSTRA, Cani Sciolti
Bologna è da sempre un terreno fertile per la cultura hardcore e punk e sotto le due torri è nato e cresciuto il gruppo (almeno per il sottoscritto) oi! per eccellenza: i Nabat. Quello che hanno saputo costruire in pochi anni e in poche release è ancora oggi studiato, cantato e vissuto da centinaia di ragazzi e ragazze che si sentono appartenenti a quella cultura di strada che in troppi hanno provato a modificare o addirittura a cancellare, ma che sopravvivrà sempre. Il fatto poi che abbiano ricominciato da qualche anno a tenere concerti in giro per l’Italia e l’Europa non fa altro che dimostrare come la fiamma non si sia ancora sopita. Cosa Nostra, invece, è forse il piccolo grande segreto custodito gelosamente in quel della città felsinea. Veterani della scena hardcore punk che decidono di suonare assieme solo ed esclusivamente cover di gruppi storici, rivisitandole ma senza snaturarne l’impeto e la furia distruttiva.
Secondo me, da questo mio preambolo ci avete capito molto poco. Sono saltato dal parlarvi dei Nabat a una cover band di gente che si presenta col volto coperto. Bene, adesso vi spiego tutto, o almeno ci provo. Cani Sciolti è un vinile che contiene otto tracce, tutte cover dei Nabat. Una di queste, “Kill Khomeini”, è addirittura un inedito. Queste cover sono state rivitalizzate in chiave hardcore, con l’uso di doppie voci e l’aiuto di uno special guest come Paolo Petralia, che molti di voi riconosceranno nello stimatissimo chef vegan del ristorante romano So What?, del programma televisivo “Né Carne Né Pesce” e prima ancora come fondatore di SOA Records e urlatore di gruppi storici come Comrades, Colonna Infame, The 80’s e molti altri. Il nostro lo potete ascoltare nel brano “Generazione 82”. Invece il brano “Nichilistaggio” è stato registrato nel 2001 con la vecchia formazione a tre voci. Il risultato è qualcosa di ineccepibile. I Cosa Nostra sono riusciti nell’intento di dare nuova linfa vitale a dei pezzi che definire leggendari è alquanto riduttivo. Oltre alle canzoni elencate in precedenza, troviamo “Skin And Punk”, “Scenderemo Nelle Strade”, “Zombi Rock”, “Potere Nelle Strade”, “Un Altro Giorno Di Gloria”. L’utilizzo delle due voci, una più urlata e l’altra più gutturale, rende ancora più carichi di significato dei testi che con la loro immediatezza e semplicità hanno saputo colpire il cuore e le menti di intere generazioni di punk, skin, ma anche di gente del giro hardcore. La potenza sprigionata dai cori vi farà puntare il dito al cielo nella comodità della vostra cameretta, facendovi alzare di un paio di tacche il volume dello stereo. I riff di chitarra, i giri di basso e di batteria ricalcano fedelmente gli originali, ma sono suonati con quel piglio hardcore che brucia tutto ciò che gli sta intorno, con quella cattiveria e quello spirito mai domo dopo tanti anni. La registrazione è semplicemente perfetta: cristallina, ma allo stesso tempo non forzata. Anche da questo punto di vista i pezzi acquistano tutta un’altra dimensione in termini di pulizia e precisione. Dopo aver finito d’ascoltarlo, ho provato la netta sensazione che questo disco sia un atto d’amore incondizionato verso una band come se ne sono viste ben poche in giro. Una band in grado di aggregare ragazzi e ragazze dai differenti gusti musicali, come in un abbraccio collettivo. Arrivato a questo punto, non posso fare altro che consigliarvi l’acquisto di questo disco e di non cadere nel banale errore di considerare i Cosa Nostra una semplice revival band dei bei tempi che furono. Qui è decisamente tutto un altro discorso.