CONSUMER, Consumer Ep
Il debutto dei Consumer, trio formato da musicisti già attivi con Torpore, Nerobove, Fordomth, BuiOmegA, One Day In Fukushima e con base a Catania, contiene tre lunghe tracce di sludge pesantissimo dalle cui fessure è pressoché impossibile veder filtrare la minima luce.
Chitarra, basso e batteria stendono un tappeto sonoro capace di improvvisi sprazzi di velocità ai limiti del death e venato di rimandi all’immaginario black. Nonostante questo la velocità media di crociera tende decisamente a ritmi lenti e ossessivi, quasi una marcia incessante di lava che cola, tanto da chiedersi se la vicinanza fisica con il celebre vulcano possa essere un punto di riferimento per le coordinate sonore del gruppo (e mi scuso sin d’ora per il cliché).
Quella dei Consumer è una proposta che, sebbene si fregi dell’aggettivo blackened, appare distante da ciò che vi si associa di solito: gli elementi black servono per la maggior parte ad amplificare la sensazione di oscurità sprigionata da brani che, nella loro intima essenza, sembrano più affini al sentire grind e death, tanto che a tratti richiamano alla mente dei Napalm Death rallentati o dei Bolt Thrower dilatati fino a toccare i mammut tedeschi Black Shape Of Nexus. Insomma, si direbbe molto più UK che Norvegia.
Il risultato è un biglietto da visita intrigante proprio per l’equilibrio particolare tra le varie componenti e la capacità di lasciare la sezione ritmica sempre in primo piano e mai schiacciata dalla chitarra, così da permettere ai tre strumenti di avere il proprio spazio e rimanere sempre in evidenza. Grazie a questa scelta, basso e chitarra rilasciano una potenza di fuoco che si autoalimenta e colpisce con ancora maggiore efficacia l’ascoltatore, fattore non secondario nella buona riuscita del tutto.
A dirla senza giri di parole, se in genere la scelta di determinati suoni può avere il suo peso, quando si ha a che fare con sludge e affini questo fattore rischia di ribaltare completamente il risultato e portare i Consumer dritti nelle fila delle realtà da tenere d’occhio e dalle quali è lecito aspettarsi interessanti sviluppi. Poco altro da aggiungere se non ribadire come anche in questo caso la scelta di dare un taglio personale e non scontato ad una ricetta già conosciuta permetta non solo di farsi notare ma anche di salire un gradino in più rispetto alla “concorrenza”. Bene così, noi scapocciamo a tempo.