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CONFINE, C.I.O.D.E.

I veneziani Confine sembrano di primo acchito una manica di cerebrolesi dediti solo alle bestemmie e all’alcol, ma c’è molto di più. Con il loro full length di debutto archiviano una prova più che convincente. Il loro hardcore velocissimo venato di metal (qualcuno lo chiamerebbe crossover, io lo chiamo semplicemente hardcore) funziona e coinvolge. Lo sbeffeggiare le istituzioni religiose, il proprio posto di origine e la scena hardcore stessa attraverso brani fulminei e un’irresistibile dose di ironia sono quei pregi che mi hanno portato alla conclusione che questo sia uno dei platter dell’anno in ambito hc. La sfrontatezza con la quale i Confine ci sbattono in faccia ciò che pensano è pura arroganza mista a quella tipica strafottenza di chi se ne frega di tutto e di tutti. Musicalmente non sono secondi a nessuno: se ascoltate bene ogni singolo brano di questo vinile, vi accorgerete che il tutto è stato curato nei minimi dettagli senza lasciare nulla al caso. Ah, e la band è anche in possesso della miglior voce in campo hardcore in Italia (almeno secondo me): quella di Maximilian Goldberg, che sa fare davvero la differenza. Come scrivevo in apertura, non lasciatevi traviare dalle apparenze, ma ascoltate questo disco. Vi stupirà.