COLLETTIVO UN INCOERENTE COME TANTI, Petrolio Ep
Strani déjà vu.
La voce di Pier Paolo Pasolini apre questo assaggio proposto dal gruppo toscano. Il Collettivo, del resto, è un trio di giovani musicisti che ha a cuore due cose in particolare: le canzoni e l’impegno sociale. Argomenti, specie il secondo, paradossalmente anacronistici in questo volgere temporale dove la Storia viene riletta con leggerezza e presunzione spaventose.
Non è il caso loro, per fortuna, visto che riescono, alla loro maniera, a riattualizzare un ruolo (quello del musicista ai tempi del web) che dovrebbe essere rivalutato. Ma lasciamo certo ai singoli artisti decidere delle loro urgenze espressive.
La musica è, diremmo, una forma di pop costellato di elettronica (loop station, synth e chitarre acustiche sono l’ossatura che sorregge il tutto). Le voci (il binomio donna-uomo) si alternano in tutti i pezzi, l’esposizione è da teatro-canzone, come succedeva tanti anni fa, anche se poi il disco mantiene il suo obiettivo principale: la composizione di pezzi con melodia chiara e atmosfera spesso soffusa (“Ballata Del Marinaio”). C’è sottotraccia una vena di retorica (“Petrolio” e “Getsemani”), d’altronde tutta l’operazione, nel bene e nel male, presta il fianco a congetture di un certo tipo, ma il trio argina con convinzione la cosa. Immaginate i gruppi del Consorzio Suonatori Indipendenti tanto in voga alla metà degli anni ’90. Siamo dalle parti di Ustmamò & compagnia, anche se qui l’idea di partenza (argomentativa, soprattutto) è chiaramente diversa.
Aspettiamo il disco nella sua completezza (l’uscita è prevista per ottobre), anche per capire dove il Collettivo mira davvero.
Tracklist
01. Petrolio
02. Ballata Del Marinaio
03. Getsemani
04. Giotto