CNJR, WSTLND [+ full album stream + video]
You cannot buy the revolution. You cannot make the revolution. You can only be the revolution. It is in your spirit, or it is nowhere” (Ursula K. Le Guin, The Dispossessed)
Una delle prime tre-quattro cose che puoi fare sul sito di CNJR è giocare a una specie di platform a mezza strada tra Super Mario e Ghost’n’Goblins: interpreti un eroe queer, vestito coi colori dell’arcobaleno. Se non si fosse capito – ma la colonna sonora dell’arcade stesso è fighissima e rivelatrice – siamo in piena estetica retrowave, dunque abbiamo principalmente a che fare con synthoni, melodie big babol, un misto di Kraftwerk, New Order e colonne sonore di Carpenter che non sembra mai stufare.
Le regole del gioco sono chiare, insomma. Non rimane che vedere quanti high score fa CNJR all’esordio (secondo me non è un caso che i titoli dei pezzi abbiano al massimo tre lettere… e questa la capiranno solo quelli della mia generazione). Introduzione ottima e subito dopo tre tracce con un buon groove per tirarti di forza dentro al disco (della prima, che ha anche una parte cantata, c’è il video qui sotto), poi tocca a un paio di lentazzi niente male (forse meglio il primo che il secondo) ai quali segue un’altra traccia (“MSI”) con un buon basso cavernoso accompagnato da dei synth che la candidano subito a potenziale soundtrack di “Terminator” (a mio avviso vorrebbe essere anche un po’ una “Clubbed To Death” di matrixiana memoria). Il resto è ancora di qualità discreta, anche se manca forse un ultimo “banger” da tirare in conclusione. Voglio sentire anche il prossimo album per essere sicuro di che pasta è fatto CNJR. Per ora, bene.