CLAUDIO ROCCHETTI, Syrian Edge
Syrian Edge è una sorta di testimonianza della drammatica condizione in cui vivono tanti profughi siriani che trovano rifugio in Libano, nello specifico è un estratto dallo score dell’omonimo film dei registi Lisa Tormena e Juan Martin Baigorria.
Le coordinate sonore entro le quali si muove Rocchetti sembrano particolarmente adatte alla situazione. Naturalmente lui non dimentica mai la lezione “rumorosa” e infarcisce con rigore questo paio di tracce che si reggono sulle voci che cantano melodie arabe, mescolate però all’armamentario di un noiser d’esperienza, tra registrazioni d’ambiente e feedback spesso lancinanti (la scelta delle fonti e l’assemblaggio fanno sempre la differenza). Se nel primo episodio tutto ciò è avvertibile in maniera piuttosto nebulosa, nel secondo l’insieme è più chiaro e semplice, e il risultato finale è anche più interessante. Questa è la prima parte di una trilogia chiamata Panorama (al mastering il fidato Riccardo Mazza di Lettera 22 e Orfanado), che si concluderà a fine anno. Solo a quel punto potremo tirare le somme e fare ulteriori considerazioni. Se dunque seguite già Rocchetti e avete a cuore il “rumore” nella sua accezione più ampia e “critica”, qui c’è pane per i vostri denti.