Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

CINDYTALK, touchedRAWKISSEDsour

Cindytalk

Abbiamo già parlato di e con Gordon Sharp, cioè Cindytalk, una storia lunga trent’anni. A inizio secolo, il progetto – grazie anche a Editions Mego – si è trasformato ancora una volta, imperniandosi sul laptop (live è un’altra cosa ancora) e regalando brividi autentici e duraturi in un’epoca in cui ci sono più mp3 che respiri.

Nei lavori sull’etichetta austriaca ci trovavamo di fronte allo stupore e all’ingenuità quasi infantili – e quasi luminose – di un artista rinato, tradotti digitalmente in stratificazioni ambient e noise, più qualche commovente tasto di pianoforte. In quest’uscita per l’americana Handmade Birds, gestita da uno dei Pyramids (un gruppo non per caso geniale) c’è molto più buio, faccenda che poi non dovrebbe stupire nessuno sin dai tempi di Camouflage Heart. A prescindere dagli esiti, la scelta è coraggiosa e intelligente, perché Sharp vuole cambiare, come sempre, scostandosi un po’ dagli ultimi quattro dischi, che sostanzialmente sono quasi un solo discorso. Il primo colpo a segno arriva al decimo minuto, quando inizia “Mouth Of My Sky (Open Up And Swallow Me)”, essenziale e sinistra, laddove prima ci si era lasciati prendere un po’ troppo la mano sulla possibilità di aggiungere livelli di suono su livelli di suono, perdendo di vista l’effetto d’insieme del pezzo. Il secondo momento buono arriva con “E Quindi Uscimmo A Riveder Le Stelle” (sic), nella quale gli scampanellii fortissimi e disorientanti ai quali Cindytalk ci ha abituato vengono calati in un contesto nero e pulsante, poi è la volta di “Yugao”, il primo episodio in cui si respira e in cui entra il pianoforte spaesato di Sharp, così che è inevitabile pensare a quanto fatto su Mego.

TouchedRAWKISSEDsour è una salutare discesa in acque più profonde, con qualcosa su cui lavorare per raggiungere la bellezza indiscussa della produzione recente.

Tracklist

01. Dancing On Ledges
02. Fire Recalling Its Nature
03. Mouth Of My Sky (Open Up And Swallow Me)
04. Reversing The Panopticon
05. E Quindi Uscimmo A Riveder Le Stelle
06. Yūgao
07. Mystery Sings Out