CHRISTIAN MUELA, Albero Sonoro
L’artista di stanza nella capitale è coraggioso nell’affrontare un discorso come il suo considerato anche che è da un bel po’ di anni che si cimenta con questa musica particolare. Albero Sonoro, che era già uscito in forma di ep nel 2011, appartiene dunque a una discografia che giunge da lontano (e che confessiamo di conoscere poco) e che rimane sempre legata all’oggetto principe dei suoi studi, che è appunto il didgeridoo, strumento primitivo per eccellenza, utilizzato dagli aborigeni australiani da secoli. Muela incorpora nei pezzi anche qualche sprazzo di elettronica (in una traccia fa capolino pure un violoncello), che all’occorrenza ne risalta la vena ritmica (“Funky Solo” è piuttosto convulsa), ma il suono cardine rimane chiaramente quello sopracitato, quindi acustico. Ammetto però di non saper meglio argomentare sui pezzi in questione (ero rimasto fermo a “Digeridoo” di Aphex Twin, voglio essere franco con chi legge), ma devo comunque segnalare il fatto che il tutto ha il suo perché e risulta gradevole all’ascolto. All’apparenza sembra una cosa “semplice”, ma non credo sia del tutto così. Albero Sonoro è lavoro che richiede concentrazione e che mi pare tutto sommato riuscito (sempre per quello che ho potuto capire), stando anche alle intenzioni del tutto oneste di Muela.
Tracklist
01. Guerriero
02. Frogs Ballad
03. Indian Didje Beat Box
04. Synco Samba
05. World Difference
06. Boogie
07. Raving
08. Funky Solo
09. Magia