CHILD BITE, Negative Noise
Giunti al quarto album con una sostanziosa manciata di ep alle spalle, i Child Bite di Detroit, aspirano a guadagnarsi il titolo di band unica nel suo genere che emerge da un marasma di fotocopie, stando a quanto sostiene la loro etichetta discografica. Vorrebbero, ok, ma ci riusciranno? Per raggiungere l’obiettivo si sono anche recati a registrare in Louisiana da Phil Anselmo.
Già dalla traccia d’apertura di questo Negative Noise (a voi sembra un titolo originale?) s’intuisce che effettivamente la band cerca di mettere insieme le proprie influenze un po’ come il Dr. Frankenstein con i cadaveri rubati al cimitero e in sostanza il risultato è quello di una voce alla Jello Biafra che si dimena ossessivamente in una bizzarra miscela di noise, punk e surf rock. Aggiungendo alla formula iniziale una dose di punk e tolgliendo 2/3 di noise si ottiene “Born A Hog”, girando invece il potenziometro del surf verso lo zero e spingendo il tasto del post-core si ha “Video Blood”, poi, attivando il circuito del buon vecchio thrash metal, abbiamo “Apex Of Anxiety”. In poche parole si tratta di una formula basata su quattro o cinque ingredienti, incrementati o diminuiti in quantità variabile a seconda del caso.
Ora capirete che, per andare avanti quasi cinquanta minuti in questo modo, bisogna essere appassionati di vivisezione musicale. Un po’ troppo per il sottoscritto, considerato il fatto che in passato ho consumato le orecchie ascoltando i Nomeansno, dei quali i Child Bite potrebbero rappresentare una versione 2.0. Perciò direi che l’assalto al titolo di band originalissima può ritenersi fallito ancor prima di effettuare il giro di boa con “Vermin Mentality”, a partire dalla quale l’album prende una piega più intrigante e meno difficile da digerire.
Insomma, nonostante gli ambiziosi obiettivi iniziali non siano stati centrati, Negative Noise risulta parzialmente interessante e forse lo sarà anche di più per gli appassionati di strani intrugli.
Al momento l’album è in streaming qui.