CHAOS SHRINE, Shadows Of The Invisible

Non penso che possiate credere molto a un altro post sui Chaos Shrine e le loro tracce mutanti (dub, industrial, ambient, psych), data l’assoluta parzialità del magazine quando si parla di loro: quest’edizione digitale esce per l’etichetta dell’invincibile Vasco Viviani, che collabora anche qui, e io messo un loro inedito nella compilation per il festival di fantascienza triestino di cui mi sono occupato insieme a Loris Zecchin. In realtà, le cose sono molto semplici: ci piacciono, li ascoltiamo, quindi troviamo sempre il modo di segnalare ciò che fanno. Giochiamo a carte scoperte e poi vedete voi.

Qui abbiamo due pezzi nuovi e un remix di “Scox”. Si comincia con “Furcas”, implacabile e ipnotica, poi tocca a “Ose”, un po’ più rock se vogliamo, e ad altissimo tasso di psichedelia. “Scox” è l’apertura del primo full length a nome Chaos Shrine, Mirror Division: chi scrive di dub, di solito prima o poi tira in ballo la metafora degli spettri, ed ecco che “Scox” è diventata la colonna sonora di un corto molto stregonesco che pubblico a fine articolo… Il corto – non ho pagato io – è stato premiato. Poi è arrivata Laura Agnusdei – non l’ho pagata io – a irruvidire “Scox” con un remix che integra il sassofono con il materiale di partenza, ed ecco che sicuramente qualche regista lo riciclerà per il suo prossimo noir.

Abbiamo ragione io e Vasco.