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CAYMAN THE ANIMAL, Apple-Linder [+ full album stream & download]

CAYMAN THE ANIMAL, Apple-Linder

I Cayman The Animal sono come quel cugino terribile che incontravamo solo per i pranzi di famiglia a Natale e che li trasformava in una bolgia di imprevedibilità e caos, la variabile impazzita all’interno di una cerimonia altrimenti codificata e immutata nei secoli. Sono delle (non più) piccole pesti che scombussolano le nostre certezze in fatto di hardcore punk e riportano le cose esattamente a come dovrebbero essere: devianti, deraglianti, cinicamente ironiche e ironicamente ciniche, a partire dai testi e dai mille richiami in essi presenti. Oggi le vittime predilette sembrano essere gli eroi della scena melodic punk californiana dei bei tempi che furono, cioè Bad Religion, NOFX e compagnia bella, cui la band italiana dedica un paio di testi tra il geniale e il folle, che in fondo è proprio la linea di confine su cui i Cayman amano accoccolarsi e passare la loro vita scombussolata. Per il resto c’è la solita ridda di calembour e nonsense degna dei Monty Python, con quel miscuglio irresistibile tra melodie e rumori, cori trascinanti e chitarre sghembe, up-tempo e stacchi affogati nel caos apparente, quindi irrimediabilmente punk nel senso più genuino del termine. In fondo, a guardare bene un brano come “Time Tail”, si potrebbe dire che è tutto rock’n’roll in acido: a volte il trip va per il verso giusto, a volte storto come nella successiva “San Diego Coletti, CA”. La verità, pura e semplice, è che alla fine i Cayman fai prima a sentirli che a spiegarli, perché sono fatti anche e soprattutto di esperienza diretta, vibrazioni a fil di pelle, testa che va a ritmo e voglia di far casino, come quando salgono sul palco e ti ritrovi il cantante Diego a rotolarti tra i piedi o a fare la cyclette sul palco o ancora, magari, a fare stage diving dentro un bidone extra-large. Di diverso rispetto al solito c’è che il songwriting è ancora più affilato e che si sente che questo è il terzo disco (per non parlar della demo), quindi un po’ il momento della verità, a seguire le regole non scritte della discografia mondiale, quelle stesse regole che loro proprio non sanno dove stiano di casa. Risultato? Prova superata in scioltezza e solito delirio sotto al palco, streaming qui di seguito e tifo da curva per loro, il resto lo lasciamo decidere a voi.