CASTLE RAT, Into The Real
I Castle Rat sono una creatura finemente realizzata. Composti dalla Rat Queen a chitarra e voce, dal Rat Reaperess come performer, The Count a chitarra e cori, The Druid alle pelli e The Plague Doctor al basso, si sono incontrati nel 2019 a Brooklyn con il probabile intento di ricreare il mondo nelle tenebre. Vanno infatti a ricreare un ambiente nel quale il doom metal si esprime tramite scenari fantasy, epici e medievali, quasi come se Lamberto Bava e John Milius si fossero dati appuntamento a sostegno di una giusta causa. I To The Realm, prodotto da Thomas Johnsen e registrato in una chiesa abbandonata, è già stato stampato su lp in dieci versioni e colori differenti, a riprova che il lavoro su una band è su una produzione non si gioca solo sulla sostanza (che è presente, a fiumi) ma anche su un’immagine che ha pochi rivali attualmente sulla piazza. “Dagger Dragger” parte quasi sopita, su toni bassi, innalzandosi in un acuto finale che infiamma la Rat Queen, ma presto si capisce come il lavoro dei Castle Rat sia quello di emergere da una melma stagnante, a media andatura, quasi utilizzando i gas mefitici da essa emessi per spingersi in slanci spiritici. Il suono è pastoso e massiccio e quando parte sa scodinzolare in maniera pesante. È un viaggio intenso, una ritmica che viene esaltata dal basso greve di “The Plague Doctor”, che si prende la scena in solitaria per “The Resurrector” mentre “Red Sands” dimostra quanto bene Pentagram e Sabbath abbiano lavorato sui due fronti dell’oceano per foraggiare mazzate plastiche e aride, con una coda che spinge all’headbanging più efferato. “The Mirror” è una panoramica per le chitarre mentre in “Cry For Me” la regina dimostra la sua grandezza, in un lento ipnotico che la porta alla corte delle vocalist che più amiamo, non lontana da Jex Thoth o Grace Slick. Il resto del disco è controprova di grazia e pesantezza senza nessun riempitivo e noi chiniamo il capo lieti di essere entrati nel regno. Sperando prima o poi di poter assistere dal vivo a cotanta bellezza possiamo confermare i Caste Rat come ben più di una solida realtà.