Carla Bozulich in Italia
Riceviamo da Wakeupandream, che cura queste date italiane, e pubblichiamo.
Date
23/9 Torino @ Superbudda
28/9 Udine @ Visionario
1/10 Trieste @ Tetris
2/10 Cadoneghe (Pd) @ Villa Da Ponte
6/10 Terni @ Mishima
7/10 Firenze @ Arci Progresso
8/10 Napoli @ Riot Studio
9/10 Avellino @ venue tba
Se mai fosse possibile parlare di un’eroina musicale contemporanea, Carla Bozulich ambirebbe di diritto allo scomodo trono.
Dopo una prima fase di carriera alla guida dei temibili industrial-rockers di Los Angeles Ethyl Meatplow e dei ben più noti alternative-country rockers Geraldine Fibbers (con quel fenomeno di Nels Cline alla chitarra), la nostra vive una seconda giovinezza artistica dal 2006, quando viene accolta (all’epoca unica musicista non canadese) in casa Constellation, la cult-label di Montreal su cui pubblicano tra gli altri i Godspeed You! Black Emperor. Nasce così il moniker Evangelista, collettivo-laboratorio aperto avente i propri punti fermi in Tara Barnes (basso) e Dominic Cramp (keyboards) e con cui la Bozulich ridefinisce i confini tra canzone d’autore, poesia urbana e musica d’avanguardia, pubblicando quattro album (l’omonimo “Evangelista” nel 2007, “Hello, Voyager” nel 2008, “Prince of Truth” nel 2009 e “In Animal Tongue” nel 2011), che le varranno le copertine di riviste specializzate (The Wire, Blow Up) e l’acclamazione di critica e pubblico. Quel pubblico che in un live cerca emozioni, intensità e sorpresa, anziché certezze e minestre riscaldate.
Del 2014 è il primo disco su Constellation pubblicato a suo nome. Si intitola “Boy“, vi hanno largamente contribuito Jhno (John Eichenseer) e l’italiano Andrea Belfi ed è un album più diretto, ruvido e immediato di quelli a nome Evangelista, al punto che la stessa Carla lo ha definito, non senza una punta di autoironia, il suo album pop.
Le registrazioni, i numerosi tour con Evangelista e quelli per promuovere “Boy” (spesso in double bill con Swans e i già citati GY!BE) non hanno impedito a Carla Bozulich di portare avanti numerose collaborazioni (Nels Cline, Lydia Lunch, Thurston Moore, Mike Watt, Christian Marclay, Ches Smith, Shahzad Ismaily Francesco Guerri, Sarah Lipstate) e di esibirsi in progetti di sound installation (presso la Schindler’s House e il Getty Museum).
Nell’agosto del 2009 Carla ha suonato al fianco di Marianne Faithfull e Marc Ribot all’interno della Ruhrtriennale 2009 a Dusseldorf. E nel 2011 ha curato una giornata del prestigioso Donau Festival, dove ha invitato Laurie Anderson, David Tibet e Lydia Lunch, oltre ad aver realizzato un’installazione nella chiesa medievale di Minoritenkirche.
L’anno in corso ha già visto la ristampa (per Folktale Records, vinile in edizione limitata) del disco del 2003 “Red Headed Stranger”, personale reinterpretazione dell’omonimo album del grande Willie Nelson, e prevede a breve l’uscita di “Quieter”, un lavoro in bilico tra forma canzone e soundscapes ambientali, contenente alcuni brani non entrati in “Boy” e altri di più recente creazione.
Nell’imminente tour europeo, che la vede tornare in Italia ed è intitolato “Carla Bozulich’s Bloody Claws: solo LOW END spinal re-location and song”, Carla (in inconsueta veste solista, fatte salve possibili incursioni di possibili special guest) si destreggerà sia alla chitarra, sia al basso e alternerà pezzi inediti, incursioni nel repertorio di Evangelista e in quello solista, qualche tuffo nel passato dei Geraldine Fibbers, melodie, elettricità, rumore, drone e improvvisazione; il tutto tenuto insieme da una voce che mette i brividi e non ha eguali nel panorama musicale odierno.