CARCASS, Despicable
Sono passati 13 anni da quando i Carcass si ripresentarono sulla scena: si tratta di un lungo frangente durante il quale hanno suonato molto in giro, facendo felici quelli che non li avevano mai incrociati ai bei tempi. Dal punto di vista discografico, però, regna ancora molta perplessità. Il comeback, Surgical Steel (2013), era tutto sommato onesto (almeno per un gruppo come il loro, il cui sound ha subito una significativa evoluzione nel corso degli anni), perché era collegato in maniera logica alla musica realizzata dalla band prima di sciogliersi. L’operazione, infatti, pur non convincendo tutti, era riuscita alla fin fine bene grazie a una mistura molto godibile tra Necroticism ed Heartwork. L’anno dopo, invece, i Carcass decisero di mettere dei brani trascurabili scartati da Surgical Steel sull’ep Surgical Remission/Surplus Steel. Così come per l’uscita precedente, le quattro tracce che compongono questo nuovo Despicable sono più vicine alle sonorità di Swansong: non sono malvage, ma anche in questo caso siamo di fronte a qualcosa di non necessario, un piccolo tassello in più di un mosaico che era meglio ritenere concluso nel 2013. Il gruppo è in forma e il nuovo chitarrista Tom Draper non fa rimpiangere Michael Amott, ma è l’ispirazione generale a mancare. Il giudizio finale sullo stato di salute della band (almeno in studio) lo rimandiamo al prossimo full length; per il momento possiamo consigliare questo ep solo a completisti e a megafan dei Carcass-ultimo periodo. Gli altri, guardino pure altrove.