CAMILLA PISANI, Phant[as]
Introspezione, catarsi, dimensione onirica sono sorgenti da cui si è estratto e si continua a estrarre tanto materiale sonoro, soprattutto nell’ambito delle cosiddette musiche altre. Casualmente – o forse no – nell’ultimo periodo mi sono spesso imbattuto in lavori con queste caratteristiche e tra questi spicca quello pubblicato da Camilla Pisani per Aesthetical, costola elettronica della francese Cyclic Law.
Definito dall’autrice come un incubo lucido che introietta tutta la negatività vissuta negli ultimi anni, Phant[as] prende la forma di un viaggio inquieto e utilizza il suono per indurre visioni tormentate, allucinazioni aurali in sostituzione delle immagini proiettate dalla specifica lanterna magica delle Fantasmagorie ottocentesche a cui si ispira. La propensione sia a elaborare scenari ambient-drone atmosferici, sia a costruire scansioni ritmiche marcate – centrali nelle produzioni a firma Blue Like A Paradox – trova in Phant[as] un equilibrio virtuoso, determinando la creazione di tracciati cinematici cangianti e sensorialmente vividi. I paesaggi plasmati mostrano nei tratti più luminescenti affinità con lo spirito kosmische dei Tangerine Dream (“Abrasive Euphoria”), sanno spingersi – in modo dichiarato – tra territori rarefatti cari al non-musicista per eccellenza (“Escape From Brian Eno’s Lunar Arms (Passage Remix)”) fino ad evolversi verso orizzonti techno dall’impronta tribale (“The Alien’s Kisses Taste Like A Silent Volcano”). Là dove questi universi si incastrano (“Kill The Guilt”) il risultato raggiunge la massima efficacia, così come l’oscurità che permea l’intero disco trova l’apice emozionale nella quasi forma canzone di “Your Refusal Is My Comfort Zone”, complice la presenza di Vera di Lecce e Serena Dibiase.
In questa poliedricità, cioè nella capacità di trovare coerenza in dinamiche compositive differenti, risiede la forza di una proposta che segna uno sviluppo accattivante nella pratica di un’artista da seguire con attenzione.