CAGED, Burning Rage Of A Dying Planet
I Caged, formatisi ad inizio 2019, ci propongono un hardcore dai profondi riflessi metallici che si getta lancia in resta contro capitalismo, fascismo, razzismo e omofobia (oltre ad avere a cuore l’ambientalismo e l’animalismo), detto in parole povere temi che una volta si davano per scontati quando si aveva a che fare con questo mondo, mentre oggi non è così ovvio, dato il lassismo che da un po’ colpisce una parte della scena, per cui ben venga chi ha ancora a cuore certi valori e non si fa problemi ad ammetterlo.
Dal punto di vista musicale ci troviamo di fronte a quattro brani a cavallo tra hardcore newschool e thrash, con una predilezione per riff slayeriani e in genere chitarre affilate come rasoi, sorrette da una sezione ritmica potente e capace di donare le giuste dinamiche, con cambi di tempo, stacchi ricchi di groove e breakdown al punto giusto, grazie anche al lavoro degno di nota dei Toxic Basement Studio nel donare i suoni ottimali in fase di registrazione. Non manca neanche un attimo di pausa nell’assalto, con la parte centrale di “Brave and Free” che si apre con un arpeggio e un recitato per un effetto finale di forte presa, così da offrire all’ascoltatore un ep ben bilanciato e con le giuste variazioni a rendere il percorso interessante e mai troppo uguale a sé stesso. Si tratta quindi di un biglietto da visita che non fa misteri dei propri punti di riferimento eppure efficace grazie alla voglia di curare ogni aspetto e di non limitarsi a ripetere pedissequamente la lezione imparata, oltretutto è evidente la passione che i Caged mettono nella loro musica e la consapevolezza che certi messaggi acquistano maggiore potere se veicolati attraverso un linguaggio curato e ben confezionato, cosa che accade in questo Burning Rage Of A Dying Planet, prima istantanea di un’avventura che parte con il piede giusto e sembra aver le idee chiare su dove andare. Noi ve li segnaliamo e attendiamo di vederli in azione dal vivo.