CADAVERIC FUMES, Dimensions Obscure
Più di una volta su queste pagine vi abbiamo parlato di come il death metal vecchia scuola stia andando sempre più per la maggiore, e di come nuove formazioni stiano nascendo come funghi. Una delle cose che però non vi abbiamo ancora detto è come la Francia stia vivendo un momento molto buono per l’old school, con diverse nuove band molto interessanti, che l’anno scorso sono state chiamate a raccolta nella compilation “We Are French, Fuck You!”, edita dalla Triumph Of Death. In questa erano presenti i Cadaveric Fumes, quattro ragazzi di Rennes che dal 2011 ci deliziano con sonorità marce e decadenti. Nel 2012 avevano fatto uscire un ottimo demo, Macabre Exaltation, che si era fatto notare per un sound particolarmente oscuro, chiaramente influenzato dagli Incantation e da quel filone con chitarre ribassate e tonalità catacombali che però non sfocia nel doom/death.
Dopo un interessante split coi connazionali Demonic Oath (uscito per altro sotto Iron Bonehead Productions) quest’anno sono tornati con Dimensions Obscure, un nuovo ep, questa volta per la svedese Blood Harvest. Le quattro tracce che lo compongono sono senz’ombra di dubbio più mature e articolate delle precedenti, nonché stilisticamente un po’ diverse: il marciume ha ceduto il passo a una visione del genere più tecnica e strutturata, figlia in parte anche dei Pestilence di Testimony Of The Ancients e dei Gorguts di The Erosion Of Sanity. Death metal che si mantiene ancora in contatto con la componente primordiale e tradizionale, ma che ormai si muove sempre di più nei territori del “ben suonato” (per non dire “tecnico”, che spesso si riferisce a formazioni con uno stile più barocco e basato su cambi di tempo repentini e assoli funambolici). I riff di chitarra sono molto interessanti, con dissonanze a tratti Voivod-iane che ormai sono sempre meno frequenti in dischi di questo tipo. Notevoli anche le intro di tastiera, soprattutto quella di “Swallowed Into Eternity”, che riprende il carattere “spaziale” della bellissima copertina. È molto bello anche il packaging che ha curato la Blood Harvest, con il vinile blu chiaro che però non sfocia nel celeste.
L’unico difetto di questo disco è che ha solo quattro tracce. I Cadaveric Fumes sembrano avere tutte le carte in regola per farci scommettere su di loro. Attendiamo con impazienza un prossimo full length che confermi le grandi doti di questo quartetto francese.