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BVDUB & LOSCIL, Erebus

Erebus

La soddisfazione in questo caso forse se l’è tolta soprattutto Alessandro Tedeschi di Glacial Movements: crei da solo un’etichetta, ti basi su di un’estetica in apparenza molto rigida, riesci a coinvolgere nomi importanti e adesso li fai collaborare con altri tuoi artisti, magari meno famosi. Erebus, infatti, è frutto del lavoro a quattro mani di Scott Morgan (Loscil) e Brock van Wey (bvdub). È un disco molto strano: non sembra ereditare davvero i geni di nessuno dei due coinvolti, anche se la presenza di van Wey in fin dei conti si sente, non è cupo (anzi!) come il titolo potrebbe far pensare e ricorre a un taglia e cuci elettronico di melodie vocali mai sentito in casa Glacial Movements, dove l’elemento umano ha sempre avuto uno spazio infinitesimale. Sarebbe stato possibile immaginare un incontro di Loscil e bvdub su di un terreno comune di influenze passate, per esempio la dub techno, ma non ci sono battiti qui: quello di Erebus è un ambient soffice, pacificato e molto sognante. Quando si accumulano suoni, sembra di aver messo su un album di Tim Hecker, ma questo è l’unico paragone sensato possibile da fare, perché per il resto l’idea è quella di trovarsi in un luogo molto familiare, osservato però da un punto di vista mai preso in considerazione prima.