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BUNKER 66 / BARBARIAN, Split

Barbarian-Bunker66

C’era una volta il revival thrash, musica retrò ma con un piglio decisamente attuale, suoni spesso ben prodotti, chitarre affiliate, belle grafiche, artwork accattivanti e strizzate d’occhio ai gruppi della Bay Area per un pastiche tanto godibile quanto divertente, a tratti fin troppo spudorato nel rendere omaggio all’epopea d’oro del metal, ma perfetto nel saper attirare a sé orde di orfani di lungo corso e nuove generazioni. Tutto bello, tutto interessante, eppure privo di una reale componente malefica, di una spruzzata di merda come si deve perché le cose smettano di essere divertenti e comincino a diventare pericolose, facciano meno festa del liceo e più culto per anime affini, magari con una buona dose di misantropia a mo’ di valore aggiunto. Un po’ come passare da un concerto hardcore in qualche locale della riviera e trovarsi catapultati al CBGBs’ al momento in cui il pit cominciava a scaldarsi. Ecco, il merito di formazioni quali i Bunker 66 e i Barbarian sta tutto qui, nel riportare a galla la cattiveria della scena metal anni Ottanta, quelle belle registrazioni ruvide come gemme grezze, inni al nemico per antonomasia e voglia di tenere ben lontani i modaioli di turno. Sarà per questo che una label come la Doomentia ha preso al balzo l’occasione per far scontrare le due band sui lati di un vinile nero pece, per di più incorniciato da un artwork completamente giocato sul bianco e nero, inno alle copertine dei prodotti più underground dell’unica vera epopea extreme-metal. Ciò che si presenta all’ascoltatore è uno scontro al vertice senza esclusione di colpi, una sfida tra pesi massimi che non omaggiano ma riportano in vita, ricreano con tale maestria e padronanza i peggiori incubi di ogni mamma anni Ottanta e, di conseguenza, i sogni bagnati di ogni adolescente borchiato dalla testa ai piedi. Il che vuol dire, in soldoni, negare l’evoluzione del metal e mandare affanculo ogni modernismo più o meno posticcio, ma anche ripudiare una visione fumettistica e patinata del revival, in onore agli insegnamenti di Fenriz e dei suoi Darkthrone che di quel sentire sono oggi i massimi custodi e i reali paladini. Non è un caso che le due formazioni siano state ospiti di Band Of The Week, oggi come oggi il vero sigillo di garanzia per tutto ciò che è il vero old-school metal.

Destroy their modern metal and bang your fucking head!