BUNGALOW62, Mad, Bad, Dead [+ full album stream]
La scena marchigiana è sempre ricca di sorprese. Paolo Forlì, aka Bungalow62, poi tanto sorpresa non è, dato che ha debuttato con Snow Teeth Drive nel 2010, sorta di diario emotivo della permanenza in Svezia presso il city camping di Mora, in una casetta in legno dal cui nome deriva il moniker ancora utilizzato. Paolo ha registrato e prodotto tutto ad Ancona, è risultato fondamentale poi l’aiuto di Mattia Coletti, partner in crime anche per questo Mad, Bad, Dead. Al centro di tutto ancora una volta ci sono chitarre acustiche, voce e melodie da cantautorato lo-fi, affini più al primo Elliott Smith (“Binoculars On Sunday Afternoon” e “The Two Marshall”) o a Damien Jurado che a Will Oldham o Conor Oberst. O, ancora, il Lou Barlow dei Sentridoh (Joseph’s Turpentine”) o i nostri Comaneci. In realtà, senza carattere e consapevolezza delle proprie capacità, non ci sono riferimenti o modelli che tengano e, per fortuna, Paolo denota il talento necessario perché si possa considerare la sua musica frutto di un percorso personale, senza paragoni. “Brown Focus” e “Monkeys And Camels” deviano dal proporre una melodia portante ben delineata e focalizzano l’attenzione su quei sottili dettagli psych/folk che denotano il disco tutto, nonostante non lo spostino completamente in quel campo. La title-track è uno svolazzare sognante a base di pianoforte, sei corde e voce, “Visions Of J” è un timido e accorato duetto con Jessica Einaudi (La Blanche Alchimie). “The Doorman”, invece, conclude con un passo più classico e delicato, come la voce gentile di Paolo. Di tutto ciò potrete sincerarvi ampiamente.