BRIGITTE ROUSSEL, Amber Hole
Nei primi mesi del 2013 usciva Angel-like, Contraction Reverse del duo Nac/Hut Report. L’album passò inosservato, per poi rivelarsi una delle migliori uscite di quel periodo, tanto che per chi non si è ancora lacerato i timpani è d’obbligo un ripescaggio. La metà femminile di Nac/Hut Report è Brigitte Roussel, giovane musicista e disegnatrice polacca che svolge le proprie attività principalmente nel nostro Paese.
Rispetto all’illustre precedente, che alternava vari strati di cromature elettrolitiche (leggasi Chrome), psichedelia malsana (Psychic TV) e distorsioni industrial alla Cabaret Voltaire prima maniera, Amber Hole è meno suonato, ma più felino. Compongono questo primo lavoro sulla lunga distanza un prologo inquietante, un epilogo scandito da instabili frequenze emesse da un apparecchio per elettro-erosione, sei capitoli intermedi di virulento hallucinoise. Graffiante e oscuro al tempo stesso, “Tear Box” non è un cassetto delle lacrime, bensì un recipiente dove contenere i fiumi di sangue che sgorgano dalle profonde ferite inflitte dagli artigli della gatta nera Brigitte. Tracce horror vampiresche (“Hidden Room”), cristalleria in frantumi (“Rain”), micro esplosioni chimiche (“mai dare da bere a un acido forte”), saette ultrasonore di proiettili d’argento (“Dance Of Butterfly”) e corto-circuiti neuronali (“Churchyard”) sono il valore aggiunto di quest’ottimo lavoro, accompagnato dal solito artwork ultramalato, frutto della mente contorta dell’artista, che lo pubblica sulla sua etichetta Double Hallucinative in 30 copie (cd-r).
Il look è simile, l’aspetto fisico/visivo e il lato artistico non sono da meno, dunque azzardo (tanto non legge nessuno): Brigitte Roussel è la versione più evoluta e ruvida di Nic Endo.